Cicalina verdastra Empoasca decipiens

Classificazione: Insetti > Cicaline

Cicalina di origine paleartica, diffusa su tutto il territorio italiano. Assai polifaga, può essere ritrovata nei diversi stadi di sviluppo su numerose piante ospiti, coltivate e non: barbabietola, melanzana, patata, peperone, fava, fagiolo, tabacco, erba medica, sambuco, clematide, essenze spontanee, ecc.

Allo stadio adulto infesta numerose piante arboree ed arbustive come ligustro, nocciolo, lonicera, fico, sofora, arancio, rovo, acero, pioppo, salice e ontano.

Sporadiche infestazioni di adulti possono verificarsi, a fine estate, su vite e agrumi.

Adulto di colore verde chiaro con capo, pronoto e scuto-scutello macchiati di bianco. Elitre verdi con tutte le cellule distali incolori. 

Maschio caratterizzato da tubo anale dotato di processi corniformi diretti in avanti e verso il basso, con il IX urotero (pigoforo) fornito di un processo appuntito e incavato, a forma di unghia. A maturità raggiunge i 3-4 mm di lunghezza.

Biologia

E. decipiens compie quattro generazioni annuali, svernando alla stato adulto su essenze erbacee, latifoglie arboree e sempreverdi (sia cespugliose che arbustive). Il principale sviluppo delle varie generazioni si svolge sulle piante erbacee. 

In estate o inizio autunno in seguito a diversi fattori (migrazioni spontanee e susseguenti al disseccamento delle vegetazione delle piante erbacee colpite da siccità estiva; naturale conclusione del ciclo colturale delle piante ospiti) le forme adulte migrano sulle altre piante.

Danni causati

Gli adulti e le forme preimmaginali di E. decipiens infestano le foglie, compiendo punture di suzione a carico delle nervature principali e secondarie di quelle in accrescimento. Tali lesioni provocano l'insorgere di imbrunimenti delle nervature, ostacolando la circolazione della linfa elaborata, con conseguente docciatura della parte periferica del lembo verso la pagina inferiore; avviene inoltre la necrosi del margine stesso, preceduta dall'ingiallimento dei tessuti (nei vitigni bianchi) e dall'arrossamento degli stessi (vitigni rossi). tali necrosi possono estendersi all'intero margine fogliare o solo in settori circoscritti, talora in profondità nei tessuti vegetali.

Le foglie colpite disseccano e cadono prematuramente; quelle più giovani appassiscono e disseccano senza manifestare le alterazioni cromatiche descritte.

Maggiore umidità e ombreggiamento fanno prediligere alla cicalina le foglie in accrescimento poste nella parte interna della vegetazione.

Sul pesco E. decipiens attacca le foglie localizzate all'apice dei germogli provocando accartocciamenti, mancato sviluppo del lembo e necrosi della parte apicale.

Su actinidia, le suzioni cagionano la necrosi del bordo fogliare, con susseguenti conseguenze sullo sviluppo dei frutti.

Gli stadi preimmaginali dell'insetto sono i maggiori responsabili dei danni: la loro scarsa mobilità li spinge a concentrare la loro attività trofica sulla stessa foglia. Gli individui della seconda generazione, attivi nel periodo più caldo dell'estate, risultano particolarmente pericolosi se le piante ospiti si trovano in uno stato di stress idrico.

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