Empoasca o Cicalina Empoasca decedens

Classificazione: Insetti > Cicaline

 

Cicalina diffusa nelle aree mediterranee; in Italia è presente soprattutto nelle regioni meridionali, ma può essere ritrovato anche in Liguri, Veneto, Toscana ed Emilia Romagna.

Fitomizo polifago che vive su diverse piante arboree (mandorlo, pesco, susino, Salix purpurea, ecc.), su piante erbacee (fragola, fagiolo, melanzana, barbabietola, pomodoro, patata, peperone, zucca, cotone e ricino) ed essenze spontanee.

Adulto di colore verde chiaro con elitre verdi e parte distale del corio trasparente. Maschio caratterizzato da un pene di colore bruno-ferruginoso, incurvato dorsalmente, il cui apice si assottiglia prolungandosi, prima dell'orifizio, con un vistoso processo piegato ad angolo.

A maturità raggiunge i 3-3,5 mm di lunghezza.

 

Biologia

 

Trascorre l'inverno come adulto su piante sempreverdi, erbacee ed arboree, coltivate e spontanee, con maggior predilezione per piante come viburno, piracanta e ligustro. 

E. decedens, nel periodo primaverile, vive preferibilmente sulle piante erbacee, sulle quali compie la prima generazione. All'inizio dell'estate migra sui peschi, da agosto colonizza i fragoleti ed in autunno inizia ad infestare le coltivazioni di agrumi.

Le femmine depongono le uova in maniera isolata, nei tessuti delle nervature fogliari. Le punture di nutrizione si localizzano invece a livello delle nervature.

In un anno si susseguono 4-5 generazioni i cui diversi stadi di sviluppo possono anche accavallarsi.

 

Danni causati

 

Gli stadi giovanili e le forme adulte dell'insetto colonizzano abitualmente la pagina inferiore delle foglie, succhiando la linfa direttamente dalle nervature per mezzo di punture di suzione.

Su pesco le punture di suzione causano accartocciamenti e arricciamenti sulle foglie più giovani; queste poi ingialliscono, disseccano all'apice o ai margini del lembo. Ciò cagiona rallentamenti nello sviluppo dei germogli il raccorciamento degli internodi e l'emissione di vegetazione avventizia.

I danni risultano particolarmente evidenti negli impianti giovani, causa la ritardata entrata in produzione.

Nei pescheti in piena produzione si verifica uno stentato accrescimento dei frutti (sulle varietà che maturano nel periodo di maggiore attività della cicalina). Effetti negativi si notano anche sulla produzione dell'anno seguente a causa dei rametti a frutto che sviluppano in modo irregolare. Inoltre, l'emissione di vegetazione avventizia interferisce con la regolare nutrizione delle gemme a fiore.

Sui giovani fragoleti i danni cagionati da E. decedens diventano evidenti in agosto-settembre, a carico della giovane vegetazione, con accartocciamenti fogliari e sensibili rallentamenti dell'accrescimento delle piante con pesanti ripercussioni sulla produzione.

Su agrumi le punture di nutrizione praticate sui frutti causano la perdita di oli essenziali dalle ghiandole oleifere, con danneggiamento dei tessuti limitrofi e il manifestarsi di maculature gialle note come 'fetola'.

 

Interventi agronomici

 

Mettere in atto un'accurata gestione delle erbe infestanti, evitando che la loro eliminazione spinga le le cicaline a migrare sulle piante coltivate.

 

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