Cocciniglia grigia del Pero Epidiaspis leperii

Questa cocciniglia vive preferibilmente a spese del pero e del melo, ma la si può ritrovare, più raramente, anche su altri fruttiferi (cotogno, nespolo, pesco, susino, ciliegio, mandorlo, noce, olivo) e su varie arboree (ippocastano, carpino, ecc.). Il follicolo femminile è circolare, del diametro di 1-1,5 mm, di colore biancastro o grigiastro con in posizione quasi centrale una macchia bruno-rossastra o giallo scura (questa è formata dalle esuvie). Il follicolo maschile è allungato e di colore bianco sporco con una parziale carenatura longitudinale, la lunghezza è di 0,6-0,8 mm. 

Biologia

La cocciniglia supera in genere l’inverno come femmina fecondata e compie una sola generazione all’anno. Le femmine iniziano a ovideporre da fine aprile continuando per circa un mese, le uova si accumulano così sotto lo scudetto. Le prime uova deposte schiudono dopo 2-3 settimane  mentre quelle deposte per ultime schiudono dopo molto meno tempo; la schiusura avviene così pressoché simultaneamente per tutte le uova. Le neanidi sono mobili solo per un breve periodo,  dopodiché si posizionano nelle anfrattuosità della corteccia per continuare l’accrescimento. Le femmine raggiungono la maturità ad agosto-settembre, nello stesso periodo compaiono i maschi che provvedono a fecondarle. 

Danni causati

In genere infesta rami e tronchi dove si posiziona nelle screpolature della corteccia, spesso si posiziona sui dardi e le lamburde dove con il tempo crea delle vere e proprie incrostazioni. I rami infestati crescono irregolarmente e compaiono malformazioni e fenditure, specialmente sulle piante di una certa età. I rami infestati iniziano col perdere le foglie apicali per poi deperire progressivamente fino a morire; nelle drupacee (es. pesco) vi è anche l’emissione di gomma. Le infestazioni avvengono in genere in piccoli frutteti in aree collinari, su piante isolate o in frutteti con scarse cure fitosanitarie.