Cocciniglia descritta per la prima volta nel 1897 da Cockerell come Lecanium parvicorne, successivamente trasferita dallo stesso autore nel genere Toumeyella. È conosciuta anche con i sinonimi di Lecanium numismaticum (Pettit & McDaniel, 1920), e T. numismaticum. Negli areali di origine è denominata 'Pine tortoise scale' (Cocciniglia tartaruga del Pino), per la particolare morfologia del corpo delle femmine adulte, che rammenta il carapace di tartaruga e per essere infeudata al genere Pinus.
Rilevata in Campania per la prima volta nel 2015 dal Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) in collaborazione con l’Università Federico II di Portici, è stata successivamente segnalata nel 2018 anche dal SFR del Lazio.
Uova di forma ovoidale, rossastre lucide e lunghe circa 0.4 mm.
Femmine che presentano tre stadi giovanili (neanidi) prima di quello adulto, mentre i maschi presentano due stadi neanidali, seguiti dagli stadi di prepupa e pupa e dall’adulto alato.
Neanidi di prima età, ovali, rossicce, dotate di tre paia di corte zampe, non differenziali per sesso. La presenza di particolari pori lungo il margine dorsale è carattere microscopico discriminante e differenzia la neanide di T. parvicornis da quelle di altre specie del genere Toumeyella (Garonna et al., 2015). È l’unico stadio mobile della specie: una volta fissate, contrariamente ad altri coccidi, non si sposteranno più, così come gli stadi di sviluppo successivi. Le neanidi di seconda e terza età femminili, ovali e convesse, di colore verde chiaro tendente al rossiccio, hanno zampe ridotte e non funzionali, durante la maturazione diventano più scure, virando al bruno con piccole macchie nerastre dorsali. Le femmine raggiungono al massimo una lunghezza di 4,4 mm e una larghezza di 3,9 mm e hanno una forma semisferica quando sono fissate e si alimentano lungo l’asse del germoglio. Alcune femmine si rinvengono sugli aghi e si presentano di forma allungata per adattarsi a quest’organo vegetale. Pertanto, morfologicamente si possono distinguere due forme della cocciniglia, in base alla localizzazione dell’attacco, forme note nell’area nativa come bark form e needle form. In genere una forma è predominante sull’altra, a seconda delle condizioni climatiche e della specie di pino su cui si sviluppa l’insetto. In Campania su P. pinea la bark form è predominante con oltre il 97% di femmine che completano lo sviluppo sulla parte legnosa del germoglio (Garonna et al., 2018).
I follicoli maschili sono ovali, bianchi, traslucidi, e lunghi circa 3.0 mm. La disposizione delle suture in cui è suddiviso il follicolo maschile è anch’esso un carattere discriminante nell’ambito del genere Toumeyella. I maschi da piccole pupe ovali si evolvono in adulti alati in una o due settimane. I maschi adulti sono alati e sono presenti per un periodo limitato per ogni generazione. Questi si mettono alla ricerca per accoppiarsi e fecondare le femmine che hanno appena terminato la muta finale.
Negli areali di origine, con primavere molto precoci ed estati calde, questa specie può completare due generazioni all’anno mentre nella Georgia del sud sono state osservate anche quattro generazioni all’anno (Clarke, 2013).
Nelle isole Turks e Caicos sono stati trovati contemporaneamente tutti gli stadi di sviluppo ed è riportato che, in climi miti, non ha bisogno di svernare (Malumphy, 2012).
Il coccide forma fitte colonie sui germogli e sugli aghi delle specie di pino maggiormente suscettibili, creando condizioni di deperimento (alcune volte irreversibile), che può anche portare alla morte delle piante a causa della continua sottrazione di linfa e riduzione della capacità fotosintetica delle stesse.
Dopo aver colonizzato la pianta genera un’abbondante produzione di melata, con successiva formazione di fumaggine, annerimento della vegetazione e imbrattamento dell’area sottostante la pianta.
indipendentemente dalla coltura
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