Questo coleottero è oggi poco diffuso nei frutteti specializzati e lo si ritrova solo su piante isolate o in piccoli frutteti famigliari. I danni arrecati sono molto scarsi ma possono diventare seri in quelle situazioni dove vi è una buona presenza dell’insetto abbinata a piante con scarsa fioritura. La pianta d’elezione è il melo, ma si può trovare anche sul pero. L’adulto, di 3,5-6 mm di lunghezza, presenta il capo bruno nerastro con una pubescenza grigio cenere e nella parte posteriore del corpo (nella parte distale delle elitre) vi è una banda a forma di “V” di colore chiaro. Sul capo è presente il classico rostro presente in tanti coleotteri curculionidi. Le larve sono apode (prive di zampe), arcuate e dal colore bianco-giallastro con capo bruno, a maturità raggiungono gli 8 mm.
L’insetto sverna come adulto sotto i resti della vegetazione o nelle anfrattuosità della corteccia; questi fuoriescono nella prima metà di marzo e iniziano a forare le gemme rigonfie. Dopo una decina di giorni le femmine perforano i bottoni fiorali e scavano un pozzetto dentro il quale depongono un uovo; l’ovideposizione si protrae per 3-4 settimane. Dopo 4-12 giorni dalla deposizione dell’uovo nasce la larva, questa compie una serie di incisioni alla base dei petali e cementa la volta interna della corolla impedendone l’apertura. Dopo 20-30 giorni la larva raggiunge la maturità e si impupa, gli adulti compaiono dalla metà di maggio alla metà di giugno. Gli adulti si alimentano per un periodo limitato facendo delle piccole rosure sulle foglie per poi raggiungere i ripari dove trascorrono il resto dell’estate e l’inverno, per ricomparire solo la primavera successiva.
Gli adulti causano il perforamento delle gemme ingrossate e delle foglie, ma il danno maggiore è quello che avviene ai bottoni fiorali a causa delle larve che divorano gli organi interni. I boccioli colpiti si riconoscono perché non schiudono e la corolla assume un colore rosso ruggine per poi disseccare, dando ai boccioli l’aspetto di chiodi di garofano. I danni non sono quasi mai rilevanti, su frutteti in zone collinari vicino a boschi vi può essere il rischio di infestazioni che comportino dei danni.
Scuotimento delle piante nella fase di gemme ingrossate.
indipendentemente dalla coltura
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