Lisso Lixus junci

Classificazione: Insetti > Coleotteri curculionidi

Coleottero diffuso in Europa centrale e meridionale e in Nord Africa. Sul territorio italiano è ritrovabile in particolar modo nelle zone centro-meridionali. Vive a spese di barbabietole da seme e da zucchero, chenopodiacee (come Atriplex halimus, Atriplex hastatum, Spinacia oleracea), Crucifere (come Brassica campestris e Brassica oleracea), fava, Lychnis alba, Rumex acetosa, ecc.

Adulto dalla forma allungata con corpo nero, ricoperto di pruina giallo-aranciata, con i lati del torace e il bordo delle elitre caratterizzati da una fascia di pubescenza bianca. Dimensioni: 8-13 mm di lunghezza. Uovo ovale, dal corion liscio di colore giallo pallido, delle dimensioni di 1 x 0,8 mm.

 

Larva apoda, di colore bianco con capo nero e una fascia color crema sul protorace, subcilindrica e leggermente ricurva, con uriti dal I al VII forniti di 3-4 pieghe. A maturità raggiunge i 12-14 mm di lunghezza. Pupa di forma stretta e allungata con gli ultimi 5 uriti arcuati; gli urotergiti da I al VI mostrano fasce sclerificate, mentre il VII è dotato di una protuberanza mediana ornata di spine. Dimensioni: 10-13 mm di lunghezza.

Biologia

Gli adulti di L. junci emergono nel mese di marzo, alimentandosi inizialmente su diverse piante spontanee. Sul finire di aprile, conclusa la loro attività per la maturazione delle gonadi, migrano sulle bietole, ove consumano gli accoppiamenti. Le femmine ovidepongono poco dopo, originando circa 30-40 uova all'interno di incisioni ricavate con il rostro nei piccioli delle foglie, nel colletto e negli scapi fiorali. Nel volgere di una settimana d'incubazione compaiono le larve; lo sviluppo di queste ultime, attraverso 4 età, si completa in 35-40 giorni; una volta mature si impupano nelle escavazioni da loro stesse create, originando nuovi adulti dopo 10-12 giorni.

 

Questi emergono dalle parti vegetali aprendo un foro circolare, permanendo negli impianti di bietole fino al periodo autunnale, compiendo voli migratori durante le ore più calde della giornata per spostarsi da un impianto all'altro. Gli individui posizionati in mezzo agli scapi tagliati spesso finiscono per restare indenni alle operazioni di trebbiatura, per essere poi rinvenuti in mezzo al seme. I primi freddi portano l'insetto a nascondersi nel terreno per svernare.

Danni causati

Le forme adulte compiono erosioni semicircolari sul margine fogliare dei diversi ospiti. Le larve creano gallerie dall'andamento discendente, della lunghezza di 6-7 cm, all'interno del colletto delle barbabietole da zucchero. Le piante infestate precocemente nel loro loro sviluppo, finiscono per disseccare. Le gallerie aperte nelle bietole adulte inibiscono lo sviluppo della radice, facilitando inoltre l'innesco di processi di marcescenza. Anche i piccioli fiorali sono soggetti all'attività delle larve, che ne minano i piccioli: questo porta dapprima all'ingiallimento e successivamente al disseccamento. Sulle bietole da seme le gallerie operate negli scapi fiorali indeboliscono questi ultimi, che possono talora stroncarsi sotto l'azione del vento. Conseguenza degli attacchi consistono anche nella maturazione dei glomeruli e in una minor resa in seme.

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