Dittero cosmopolita comune in tutti gli areali europei (anche nelle zone a clima più freddo), in Asia settentrionale e nel continente americano.
Estremamente polifago, attacca numerosi vegetali: asparago, cavoli, cereali, cipolle, cucurbitacee, fagioli, fava, garofani, gladioli, patate, pomodori, rape, spinaci, tabacco, ecc. Le sue larve possono svilupparsi anche a spese di altri animali (uova di cavallette) e su residui vegetali in decomposizione.
Adulto con protorace grigio-giallastro, dotato di 3 setole dorso-mediane per parte, con una piccola banda mediana di colore bruno. Addome stretto, grigiastro, interessato dorsalmente da una stretta banda mediana scura, ininterrotta nel maschio, spesso distinta nella femmina. Antenne con cheta (appendice setiforme del terzo articolo dell'antenna) quasi glabra. Zampe del maschio con la parte distale dei femori del III paio fornita di 3 lunghe setole posteriori, con tibie portanti una fila interna di lunghe e fini setole erette. A maturità raggiunge i 4,5-5,3 mm di lunghezza e 10,5-12 mm di apertura alare.
Uovo di colore bianco, allungato e lievemente reniforme, delle dimensioni di 0,7-0,9 x 0,2 mm.
Larva di color giallo paglierino, apoda e microcefala, con segmento anale troncato obliquamente, provvisto nella parte superiore di due processi, di due lunghe setole ai lati dell'apertura anale e, inferiormente, di altre due setole di dimensioni più ridotte. Ciascun segmento porta 3 setole laterali subconiche per parte e altre 2, molto più ridotte, nella parte dorso laterale. Gli stigmi anteriori sono dotati di 5-8 digitazioni. A maturità raggiunge i 6-8 mm di lunghezza.
Pupa di colore aranciato, imbrunita ai poli, della lunghezza di 5 mm.
Gli adulti di D. platura fanno la loro comparsa in marzo-aprile, fuoriuscendo dalle pupe svernanti nel terreno allorquando la temperatura (a 10 cm di profondità) tocca i 9-10°C. Se in superficie il terreno è secco, le fuoriuscite risultano più lente, concentrandosi ed aumentando dopo un eventuale periodo di pioggia. Le femmine maturano sessualmente nel volgere di 2-4 settimane, deponendo nel terreno circa cento uova, in maniera isolata o raccolte in piccoli gruppi. Con temperature di 10°C, l'incubazione si compie nel giro di 8 giorni; lo sviluppo delle larve richiede invece circa due settimane (con soli 10°C possono essere necessari fino a 30 giorni). Dopo 3 età le larve mature si impupano nel terreno, a 5-10 cm di profondità, originando poi gli adulti 12-15 giorni più tardi (con temperature attorno ai 10°C possono essere necessari fino a 50 giorni). La durata del ciclo evolutivo dall'uovo all'adulto varia in ragione dell'epoca stagionale: nei periodi meno favorevoli, con 10°C, possono essere necessari fino a 85 giorni; con 20°C scende a 20-24 giorni, abbassandosi ulteriormente a 16-17 con temperature di 25°C.
In particolari circostanze, con temperature attestate sui 30°C, al completamento dell'incubazione è sufficiente un solo giorno, lo sviluppo larvale necessita di circa una settimana e lo stadio pupale dura solo 7 giorni. Al verificarsi delle condizioni più favorevoli la mosca può compiere fino a 6 generazioni; negli ambienti italiani può compierne da 3 a 4.
Le larve di D. platura attaccano i semi in via di germinazione e le plantule, specialmente di leguminose. A carico dei semi compiono erosioni sui cotiledoni arrivando a comprometterne la germinazione quando viene distrutto l'embrione. Nelle plantule creano delle gallerie approfondite nell'ipocotile cagionandone l'incurvamento e la deformazione, arrivando ad impedire la fuoriuscita della plantula dal terreno o portandola alla morte durante le prime fasi vegetative. In altri casi l'attacco può essere portato solo all'apice vegetativo: la piantina reagisce con l'emissione di nuova vegetazione all'ascella dei cotiledoni, innescando così ritardi vegetativi. I danni arrecati alle coltivazioni sono solitamente limitati ad aree circosritte o a piante sparse. Le infestazioni avvengono con maggiore frequenza i intensità nei terreni sciolti, ricchi in sostanza organica e caratterizzati da ristagni idrici. Semine troppo precoci e profonde, su letti di semina non adeguatamente preparati e realizzate con semi dalla scarsa energia germinativa, favoriscono l'insorgere del fitofago.
Su asparago le larve arrecano danno alle prime produzioni, scavando mine nei turioni. I danni su colture semi-protette, come il melone, sono da temere: con la pacciamatura si ha un innalzamento della temperatura del suolo che favorisce un precoce sfarfallamento degli adulti sotto i tunnel in presenza di piante fresche di trapianto. I ditteri, confinati in uno spazio ristretto, depongono le uova in prossimità del colletto delle piantine, le quali subiscono irrimediabilmente l'attacco da parte delle future larve.
In considerazione del comportamento biologico dell'insetto e noti i fattori che ne agevolano lo sviluppo, si rende necessario l'utilizzo di seme dotato di buona energia germinativa. I letti di semina dovranno essere ben preparati, livellati e debitamente drenati. Andranno evitate semine troppo precoci e troppo profonde (oltre 3 cm). In tali condizioni la rapida germinazione dei semi e l'emergenza delle piantine ridurranno la possibilità di attacchi da parte del fitofago.
indipendentemente dalla coltura
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