Le larve di questo lepidottero si sviluppano su fruttiferi (melo, pero, ciliegio, susino, albicocco), pioppo e latifoglie forestali (quercia, nocciolo, olmo, faggio, betulla). In italia è presente soprattutto nelle zone collinari e di montagna. Il maschio ha le ali anteriori color giallo-ruggine attraversate da due bande trasversali color bruno-rossicce, una prossimale e l’altra distale all’ala; vi è anche una macchia scura vicina al margine esterno in posizione mediana. Le ali posteriori sono giallastre con un punto nero centrale. L’apertura alare è di 40-45 mm. La femmina non ha le ali e il corpo è di colore giallo ocra macchiettata di scuro, la sua lunghezza è di 12-14 mm.
La larva matura ha colore rosso-brunastro con macchie dorsali rosso vinose e strisce laterali gialle, la sua lunghezza è di 30-35 mm. L’uovo è di forma ovale e inizialmente è giallo-brunastro per poi diventare arancio.
Gli adulti di questo insetto compaiono durante l’inverno, in genere a fine dicembre. I maschi volano verso le femmine, che si sono arrampicate lungo i tronchi degli alberi, le fecondano e queste depongono alcune centinaia di uova in piccoli gruppetti attaccati ai rami. Le larve iniziano a comparire dalla ripresa vegetativa e continuano a fuoriuscire dalle uova per circa un mese, lo sviluppo si conclude verso fine giugno dove si calano al suolo con un filo sericeo e si interrano per incrisalidarsi. Gli adulti compaiono in inverno chiudendo il ciclo. Il geometride compie quindi una sola generazione all’anno.
Le larve divorano le foglie rispettando solo in parte la nervatura centrale o il picciolo. Con forti infestazioni possono defogliare completamente le piante. In alcuni anni, nei frutteti collinari, vi possono essere ingenti danni quando questo lepidottero si associa ad altri geometridi defogliatori.
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