Questo lepidottero saturnide è alquanto polifago, attacca piante da frutto (melo e pero in particolare), piante arbustive (rovo, biancospino), latifoglie boschive (salice, quercia, olmo, carpino, ecc.) e addirittura piante infestanti (romice, ecc.).
Glia adulti presentano le ali di colore tendenzialmente rossastro nei maschi e di colore grigio-rosa nella femmina. Al centro delle ali, anteriori e posteriori, vi è una macchia ocellare (a forma di occhio) con cerchi concentrici. Sulle ali vi sono delle linee più scure con andamento ondulato che seguono parallelamente l’andamento dei margini delle ali. L’apertura alare degli adulti è di 45-80 mm.
Le larve fino alla seconda età sono completamente nere e con molte spine posizionate sui tubercoli, nella terza età compare una banda laterale rossastra. Nelle età successive la larva è verde erba con una stretta banda sottostigmatica (presente sui lati del corpo) bianco-azzurra; sul dorso vi è una macchia nera vellutata e su ogni segmento del corpo vi sono 6 tubercoli gialli portanti irte spine nere; a maturità la larva misura 40-50 mm.
Gli adulti compaiono precocemente, a volte già in febbraio, e dopo gli accoppiamenti la femmina depone le uova in gruppi sui rami. Le larve sono presenti da aprile a metà luglio, raggiunta la maturità si incrisalidano in prossimità delle biforcazioni dei rami. La crisalide supera l’inverno, ma a volte queste continuano il loro riposo passandone un secondo.
Le larve divorano le foglie dei loro ospiti. Sia sui fruttiferi che sulle latifoglie forestali non creano danni rilevanti.
indipendentemente dalla coltura
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