Lepidottero segnalato in tutto il continente europeo, in Nord Africa e negli Stati Uniti. Sul territorio italiano è ritrovabile ovunque.
Specie notevolmente polifaga che compie la sua attività trofica a spese di barbabietola, cavolo, carciofo, cetriolo, crisantemo, erba medica, fagiolo, fragola, gladiolo, lattuga, melanzana, peperone, pisello, prezzemolo, ribes, sedano, spinacio, tabacco, ecc.
Adulto con ali anteriori bruno-rossastre con punti neri sparsi e fascia submarginale esterna giallo ocra, delle dimensioni di 18-20 mm di apertura alare.
Uovo di forma discoidale che formano ovature embricate composte al massimo di una ventina di elementi.
Larva di prima età di colore bianco crema con capo nero.
Larva sviluppata di colore verde con linea dorsale più scura e affiancata da altre due linee longitudinali azzurrognole.
Larva matura interamente giallastra con due piccole macchie nere ai lati dello scudo protoracico.
Dimensioni: 10 mm di lunghezza.
Crisalide di colore bruno-rossastro con l'estremità caudale più scura.
Gli adulti di U. ferrugalis fanno la loro comparsa in maggio, compiendo la loro attività trofica nelle ore crepuscolari, restando in riposo sulle foglie delle piante ospiti durante il giorno.
Pochi giorni dopo lo sfarfallamento vengono consumati gli accoppiamenti. Le femmine fecondate depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie, riunendole in gruppi di 3-20 elementi embricati. Dopo un'incubazione di 2-3 settimane fuoriescono le larve che nel volgere di poco tempo si diffondono sulla medesima foglia e su quelle adiacenti.
Giunte a maturità a fine giungo-inizio luglio, le larve si incrisalidano riparandosi in un astuccio sericeo creato in una ripiegatura del margine fogliare, precedentemente tagliato dalla forma larvale seguendo una linea semicircolare. I nuovi adulti si hanno nel volgere di una settimana.
La nuova generazione di larve attive si ha dalla metà di agosto in poi, le quali possono cagionare danni anche ingenti, specialmente sulle coltivazioni di sedano ormai pronte alla raccolta.
Ogni anno possono susseguirsi fino a quattro generazioni.
All'inizio di ottobre inizia l'ultimo volo che può prolungarsi anche fino agli inizi di dicembre.
Le larve dell'ultima generazione, mature verso la fine di ottobre, svernano riparate in una celletta terrosa ricavata nel suolo.
Gli adulti che sfarfallano tardivamente e le eventuali uova deposte in autunno avanzato vanno perse a causa dei primi freddi invernali.
Le larve di U. ferrugalis compiono erosioni ai danni delle foglie. Queste vengono realizzate sulla pagina inferiore, lasciando integra la lamina superiore. Successivamente vengono divorate parti più o meno ampie, nervature a parte.Forti infestazioni possono causare notevoli danni (come sovente accade su coltivazioni di soia di secondo raccolto e in quelle di radicchio).
Sulle piante di sedano le larve raggiungono il cuore della pianta realizzando erosioni sulle coste fogliari. Tali rosure deprezzano la produzione spianando la strada ad attacchi di marciume molle batterico, che possono portare alla perdita dell'intera pianta.
Su sedano i danni possono rivelarsi assai gravi, con perdite produttive che possono arrivare fino al 50% e oltre.
indipendentemente dalla coltura
1990 - Lotta contro i fitofagi - volume primo
Lepidotteri defogliatori hanno talora causato consistenti infestazioni alle colture (di soia in Italia; le specie pi๠dannose sono risultato il ninfalide Cynthiia cardui (L.), il tortricide Choistoneura lafauryana (Rag.) e il piralide ...
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