Rodilegno giallo Zeuzera pyrina

Classificazione: Insetti > Macrolepidotteri xilofagi

Questo lepidottero è estremamente polifago e attacca numerose piante da frutto, ornamentali e forestali. Tra le piante da frutto quelle preferite sono melo e pero, ma le infestazioni avvengono anche su cotogno, sorbo, susino, albicocco, pesco, ciliegio, nespolo, nespolo del Giappone, nocciolo, noce, vite, agrumi, ecc. Pure numerosi alberi forestali vengono infestati tra cui betulle, pioppi, aceri, olmi, carpini, ecc. Gli adulti hanno le ali anteriori completamente bianche con numerose tacche blu metalliche; l’apertura alare è di 50-70 mm nella femmina e di 35-50 nel maschio. Il torace è bianco con sei grosse tacche blu. I maschi hanno antenne pettinate (sembrano dei pettinini) mentre le femmine le hanno filiformi, inoltre le femmine hanno un ovopositore telescopico che raggiunge i 15 mm di lunghezza. La larva è di colore giallo con capo, protorace (parte dorsale del primo tratto del torace), estremità dell’addome e verruche di colore nero. Il margine posteriore della placca protoracica si presenta dentellato, questo carattere consente di distinguere la larva di Zeuzera da quella di Cydia molesta. Le larve raggiungono i 50-60 cm a maturità. L’uovo inizialmente è di colore giallo per poi diventare rosa salmone. 

Biologia

Il ciclo di questo lepidottero dura 1-2 anni. Gli adulti compaiono da fine maggio fino ad oltre metà luglio, con massime presenze tra metà giugno e metà luglio. Dopo poche ore dallo sfarfallamento le femmine vengono fecondate, queste depongono le uova in ammassi di centinaia di elementi dentro le vecchie gallerie, nelle anfrattuosità della corteccia e in altri anfratti (anche nelle crepe dei pali di legno di sostegno). Le larve nascono dopo circa 11-15 giorni e rimangono insieme per qualche giorno per poi disperdersi sulla pianta portandosi all’apice dei rametti. Le larve compiono gli “attacchi primari” penetrando all’apice dei germogli o dei rametti, in genere penetrano dall’ascella di una foglia o dal suo picciolo; nel pero penetrano anche dalle borse e dalle lamburde. Nelle fasi iniziali la larva fuoriesce dal rametto più volte per rientrare nello stesso ma più in basso o penetrando in rami di maggiore diametro. Quando le larve sono più sviluppate penetrano definitivamente nei rami o nel tronco dove scavano gallerie discendenti lunghe fino a 30-40 cm. Trascorrono così l’inverno all’interno delle gallerie per riprendere a nutrirsi nella primavera successiva. Quando le larve raggiungono la maturità si portano al foro di uscita, usato per scaricare la rosura e gli escrementi, e lo tappano con fili sericei e rosura. Le larve che si incrisalidano in aprile danno gli adulti dopo 30-40 giorni, mentre quelle che si incrisalidano in estate danno gli adulti solo dopo 20 giorni. Il ciclo può durare 1 o 2 anni, le uova deposte in maggio-giugno danno larve che si sviluppano in un anno (trascorrono un inverno), mentre quelle  larve nate in estate hanno un ciclo di due anni, compiendo la metamorfosi in primavera e dando gli adulti maggio (solo un 10-25% della popolazione trascorre due inverni). 

Danni causati

Le larve minano i germogli partendo dalla parte distale, la quale avvizzisce, per poi scavare una mina discendente lungo il midollo del rametto, ma anche nella zona corticale o più profonda del legno del fusto e delle branche. Sulle piante adulte gli attacchi di Zeuzera provocano l’indebolimento dei rami e una progressiva perdita di vigore. Sulle giovani piante gli attacchi possono essere più nefasti, in quanto, se viene attaccato il fusto la pianta va incontro a morte. 

Interventi agronomici

Si possono effettuare catture di massa degli adulti con trappole caricate a feromoni, contro le larve si possono usare fili di ferro da infilare lungo le gallerie per ucciderle. 

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