Questo lepidottero, presente principalmente nelle regioni settentrionali, infesta il melo e il pero ed eccezionalmente può trovarsi su sorbo, biancospino e altre piante. L’adulto presenta le ali anteriori color bruno-rossiccio con una linea bianca mediana che dall’inizio dell’ala, subito dietro il capo, arriva a metà; ai lati di questa vi sono altre due linee bianche oblique direzionate verso la punta delle ali. Sotto queste tre linee vi è una sorta di linea a W di colore bianco nella parte mediana delle ali, visibile quando queste sono chiuse. Nella parte terminale dell’ala vi è una sorta di Y formata da una fitta punteggiatura nera (ma l’aspetto è quello di una linea); la “gamba” della Y parte dal margine distale dell’ala mostrando la biforcazione verso la parte anteriore dell’ala (dove l’ala è attaccata). Le ali posteriori sono costituite da sottili lamine con una sviluppata frangia. L’apertura alare raggiunge gli 8-10 mm. Le larve nelle prime fasi di sviluppo (prime tre età) sono apode (priva di zampe), schiacciate e di colore bianco, dopo (nelle due età successive) sono provviste di zampe, dalla forma non schiacciata e di colore giallognolo; a maturità misurano 6-6,5 mm di lunghezza.
Il litocollete compie in genere due generazioni all’anno e sverna come larva matura nelle mine delle foglie cadute a terra. Gli adulti, del primo volo, compaiono a fine aprile o nella prima parte di maggio e le femmine dopo l’accoppiamento depongono le uova sulla pagina inferiore delle foglie. Le larve della prima generazione nascono dopo 10-14 giorni e sviluppano gli adulti in luglio-agosto (secondo volo). Segue la seconda generazione con le larve che maturano in autunno; le mine formate da questa generazione risultano più strette in quanto le larve tessono dei fili sericei, all’interno della mina, che creano delle pieghe della lamina o la fanno ripiegare parzialmente lungo la nervatura mediana.
La larva crea una mina fogliare a piazzola (stigmatonomio) visibile esclusivamente sulla pagina superiore della foglia; la mina è di forma ovale e incentrata sulla nervatura principale o su quelle secondarie. L’aspetto della mina è argenteo traslucido per effetto del sollevamento dell’epidermide, sotto di essa si forma un area vuota in cui la larva crea una pellicola sotto la quale si posiziona per nutrirsi. I danni in genere sono di modesto interesse.
indipendentemente dalla coltura
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