Questo lepidottero infesta principalmente le foglie del melo e del ciliegio e raramente può attaccare il castagno e la betulla. Gli adulti hanno le ali anteriori bianco-argentate con delle macchie nere di forma virgoliforme, con una di esse ad arco con la convessità rivolta verso l’esterno. Le ali posteriori sono grigie e frangiate. L’apertura alare è di 6-9 mm. Le larve sono verdognole con una lunghezza a maturità di 7-8 mm.
L’inverno è superato dagli adulti, riparati in rifugi di fortuna come la corteccia sollevata, cancri corticali e gallerie dei rodilegno. Gli adulti compaiono in aprile e le femmine ovidepongono sotto l’epidermide della pagina inferiore. La larva crea la sua mina e raggiunta la maturità esce dalla foglia per incrisalidarsi su foglie non minate e si costruisce un caratteristico bozzoletto a forma di parallelepipedo. Durante la stagione vi sono altre due generazioni e gli adulti svernanti compaiono in settembre-ottobre.
La larva scava una mina serpentiforme (ofionomio) lunga fino a 10 cm e sulla foglia sono presenti una o poche mine; solo nel caso di forti infestazioni (molto rare) la foglia cade a terra per la presenza delle mine.
indipendentemente dalla coltura
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