Miride diffuso nell'ecozona paleartica, presente nella maggior parte delle regioni italiane. Vive solitamente su essenze erbacee spontanee, danneggiando anche piante arboree ed erbacee coltivate.
Adulto di colore variabile dal grigio-brunastro al grigio-verdastro al grigio-rossastro. Il pronoto presenta (anche se non sempre) due piccole macchie rotonde nella metà anteriore e una tacca negli angoli posteriori. La sua larghezza, rispetto alla lunghezza del II articolo delle antenne, è pari a 1,3 volte nel maschio e a 1,4 volte nella femmina. Lo scudo è caratterizzato sul margine anteriore da due tacche triangolari, più o meno sviluppate e talora formanti un sorta di disegno a W. Le emielitre portano spesso piccole tacche puntiformi nere. A maturità il maschio raggiunge i 4,7-5,4 mm di lunghezza, la femmina i 5,2-5,7 mm.
L. rugulipennis sverna allo stadio adulto compiendo due generazioni annuali. La prima si svolge su piante essenze erbacee spontanee, gli adulti della seconda possono apportare danni sulle piante coltivate.
Il miride punge steli, apici vegetativi, costa e lembo fogliare, fiori, baccelli delle piante di fagiolino, steli e fiori delle piante da fiore allevate in coltura protetta o in pieno campo (starceli, crisantemi, dalie, fucsie, ortensie, ecc.). La sua attività trofica e di ovodeposizione cagiona l'avvizzimento della parte distale dei germogli, aborti fiorali e dei semi, necrosi degli steli, delle foglie, dei baccelli del fagiolino e su tutte gli organi vegetali colpiti dall'apparato boccale e dalla deposizione delle uova.
Le lattughe non ancora mature, se attaccate, presentano macchie necrotiche a livello della parte interna delle coste fogliari. Queste col tempo si approfondiscono ed estendono, fino a conformarsi come un solco nerastro che segna ampi tratti della costa stessa.
Su pesco e melo le punture vengono effettuate all'apice dei germogli, provocandone in questo modo l'avvizzimento. Su pesco, una volta accecato l'apice del germoglio, si presenta uno sviluppo anomalo del medesimo con l'emissione di vegetazione avventizia. Le punture a carico dei giovani frutti (pesche dal diametro di 1-1,5 cm) causano ferite necrotiche con emissione di essudati gommosi. Ancora su pesco, in estate, le punture ai frutti in via di maturazione danno lesioni necrotiche puntiformi con emissione di gomma, deprezzandoli.
indipendentemente dalla coltura
2010 - Difesa da insetti, acari, nematodi - volume primo
Parole chiave: Rincoti miridi, Lygus, Adelphocoris, Calocoris, malformazione frutti
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