Insetto che vive esclusivamente su olivo diffuso in tutte le zone olivicole dell'area Mediterranea.
Adulto di colore nocciola-verdastro, con capo più scuro. Ognuna della ali anteriori presenta due punti neri, uno situato a metà del terzo basale, l'altro a metà del margine posteriore. A maturità raggiunge i 2,5-3 mm di lunghezza.
Uovo di colore giallognolo, di forma subovale con il polo cefalico più appuntito e con l'altro fornito di un breve peduncolo. Dimensioni: 0,4-0,2 mm.
Neanidi e ninfe di colore verde-azzurognolo ricoperte di una cotonosa secrezione cerosa.
Supera l'inverno allo stato adulto rifugiato sulla parte inferiore dei rametti, alla loro ascella, delle gemme e dei piccioli fogliari.
A fine inverno, in occasione di giornate soleggiate, riprende l'attività trofica e subito dopo le femmine depongono circa un centinaio di uova, alla cadenza di 4-14 al giorno, sulla pagina inferiore delle foglie in formazione, sulle gemme ascellari, sui germogli e sui piccioli fogliari.
L'embrione si sviluppa in 10-15 giorni, dando origine alle neanidi destinate, nel giro di un mese circa, a dare vita agli adulti. Una seconda generazione pare svolgersi a spese degli ultimi fiori e sulle drupe appena formate. Fanno seguito altre 3-4 generazioni consistenti in popolazioni molto ridotte.
Gli adulti della prima generazione entrano spesso in estivazione: in questo caso l'insetto compie una sola generazione all'anno.
Neanidi e ninfe di E. olivina vivono, raggruppate e protette dalle loro secrezioni cerose, a spese delle infiorescenze e delle drupe di recente formazione. Insieme agli adulti, compiono la loro attività trofica pungendo anche le gemme.
Queste attività cagionano aborti fiorali, avvizzimento e cascola prematura delle drupe da poco allegate, deperimento e disseccamento dei giovani germogli. Le infestazioni si registrano su olivi con chioma molto densa ove si vengono a creare, causa l'insufficiente penetrazione della luce e dell'aria, condizione microambientali favorevoli all'insetto.
I danni causati sono generalmente di bassa entità; quelli più intensi sono associabili alle infestazioni che avvengono nelle fasi fenologiche di fioritura e allegagione.
Effettuare opportuni interventi di potatura atti a favorire l'arieggiamento e la penetrazione della luce nella chioma delle piante creano un'ambiente sfavorevole allo sviluppo dell'insetto. Effettuare concimazioni azotate equilibrate al fine di evitare un eccessivo rigoglio vegetativo.
indipendentemente dalla coltura
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