L’insetto infesta il pero, anche se è possibile ritrovarlo su conifere e alcune latifoglie dove però non si nutre.
Gli adulti sono di colore bruno-rossastro scuro nella forma invernale e più chiaro nella forma estiva, presentano bande nerastre disposte longitudinalmente su torace e trasversali sull’addome. Le dimensioni sono di 3-4 mm, ali comprese.
Le neanidi e le ninfe sono appiattite, di colore verde, con l’addome attraversato da strette bande brune e con gli abbozzi alari bruno scuro. Le uova, inizialmente gialle e poi aranciate, hanno un breve peduncolo e sono prive di un filamento apicale, presente invece sulle uova di altre psille.
La psilla sverna come adulto su conifere e alcune latifoglie (quercia e betulla). All’ingrossamento delle gemme compaiono le femmine; queste depongono le uova, durante la fioritura, sulle foglie dei germogli. Le neanidi prima di diventare adulte trascorrono tre età neanidali e 2 ninfali. Gli adulti in estate migrano dal pero per raggiungere conifere e alcune latifoglie, su di esse non si alimentano e passano il periodo estivo e poi quello invernale.
Le ovo deposizioni e le punture degli individui giovanili provocano la comparsa di accartocciamenti e deformazioni della foglia. I danni compaiono solo nel periodo primaverile e in genere sono di limitato interesse. Non è ancora chiaro se sia un vettore della malattia del “deperimento del pero”, causata da fitoplasmi, come invece lo sono le specie Cacopsilla pyri e C. pyricola.
indipendentemente dalla coltura
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