Questo lepidottero tortricide è diffuso nelle regioni più settentrionali d’Italia ed è un insetto polifago che vive soprattutto su melo e pero, ma può vivere anche su pesco, piante forestali (betulla salice, ecc.).
Gli adulti hanno le ali anteriori di colore ocraceo-bruno, interessate da una macchia basale e una fascia mediana moderatamente ristretta verso il margine dell’ala. Sul bordo delle ali in posizione pressoché distale vi è una macchia triangolare con la punta rivolta verso il centro. Nel maschio le macchie e la fascia mediana sono più evidenti rispetto la femmina. Le ali posteriori sono grigio uniformi. L’apertura delle ali è di circa 20 mm.
La larva è interamente verde con il capo e le verruche pilifere di colore più chiaro; a maturità arriva a 20-22 mm di lunghezza. Le uova sono verdognole, di forma lenticolare e deposte in ovature.
Il tortricide sverna allo stadio di larva giovane in un ricovero sericeo situato nelle anfrattuosità della corteccia o sotto una foglia secca attaccata alla corteccia. In primavera, dalla schiusura delle gemme all’apertura dei fiori compaiono le larve, queste, raggiungono la maturità in breve tempo incrisalidandosi poco dopo la fine della fioritura. Gli adulti, del primo volo, compaiono da fine maggio a oltre la metà di giugno; avvenuti gli accoppiamenti le femmine ovidepongono e dopo una decina di giorni vi è la schiusura delle uova con la comparsa delle larve di prima generazione. Le larve sono attive da metà giugno a metà luglio per poi dare gli adulti da fine luglio a tutto agosto (secondo volo); gli adulti danno origine ad una seconda generazione di larve destinate a svernare. Il tortricide da origine a due generazioni all’anno.
Le larve si sviluppano a spese di foglie, germogli, bottoni fiorali e frutti. Le larve che hanno svernato compiono erosioni sulle foglie, bottoni fiorali e sui frutti, su questi rimangono delle profonde cicatrici presenti anche alla raccolta (le cicatrici di questa specie sono più profonde rispetto a quelle prodotte da altri tortricidi). Le larve estive arrotolano le foglie compiendovi delle erosioni; sui frutti creano profonde e ampie erosioni nei punti i cui il frutto è a contatto con altri organi. Le larve di seconda generazione compiono tante piccole rosure superficiali ravvicinate tra loro.
indipendentemente dalla coltura
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