Tisanottero tripide di origine americana estremamente polifago, segnalato su oltre 250 piante ospiti, si può insediare su fruttiferi, specialmente vite e fragola, orticole, floricole e numerose erbacee infestanti; sulle orticole (solanacee, liliacee, cucurbitacee, ecc.) e floricole (crisantemo, geranio, garofano, rosa, ecc.) è riscontrabile sia in serra che in campo.
Gli adulti hanno dimensioni piccolissime (attorno al millimetro di lunghezza) con colore variabile a seconda dello stadio di sviluppo. Le forme promaverili-estive sono di colore ocraceo, più o meno chiaro, con striature o puntinature più scure nella zona dorsale. Le forme svernanti virano al brunastro. Infine, gli stadi giovanili sono molto chiari.
F. occidentalis trascorre l’inverno allo stadio di adulto, in varie anfrattuosità o nel terreno, sia in campo che in strutture per colture protette, e durante l’anno compie 6-7 generazioni. A seconda dell’ambiente il tripide riprende l'attività in momenti diversi; in ambienti caldi o in coltura protetta compare a fine inverno-inizio primavera mentre in pieno campo compare a inizio estate. E' una specie che si riproduce prevalentemente per partnogenesi con le femmine che, pochi giorni dopo la comparsa, iniziano la deposizione delle uova. Se questa fase avviene durante la fioritura e le femmine possono nutrirsi di polline, aumentano la loro fecondità deponendo più uova. A seconda della temperatura, le neanidi sgusciano dalle uova dopo circa 13 giorni con 15°C mentre, con 26°C dopo soli tre giorni; le neanidi di seconda età dopo un periodo di 5 giorni con 25°C si portano nel terreno per impuparsi. Sempre influenzati dalla temperatura, gli adulti compaiono dopo circa 10-16 giorni da quando le neanidi sono diventate di seconda età (o dopo circa 2-3 giorni il loro impupamento). Tutto il ciclo può avvenire in soli 13-14 giorni con temperature attorno ai 25°C, mentre con temperature di 18°C impiegano 26-27 giorni.
Su fragola le punture di nutrizione e di ovodeposizione provocano l’aborto dei fiori, il blocco della crescita dei frutti e la loro deformazione, vi è anche un annerimento e un inscurimento degli acheni. Sull’uva da tavola i danni sono costituiti dalle punture di ovodeposizione sugli acini appena allegati: si creano delle lesioni necrotiche contornate da un alone decolorato visibile anche a maturità dell’acino. Queste lesioni portano a spaccature degli acini o all’insediamento di infezioni fungine. Le punture di nutrizione provocano colature dei fiori, acinellatura dei grappoli, disseccamento dei pedicelli e formazione di rugginosità reticolari sulla buccia degli acini, deprezzando il prodotto.
indipendentemente dalla coltura
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