Mosaico del Cetriolo CMV Cucumber mosaic virus

Classificazione: Virus e virosi > Virus e virosi

Virus diffuso a livello mondiale, isometrico ed appartenente al gruppo dei cucumovirus, in grado di colpire cetriolo, zucchino, zucca, melone, cocomero, leguminose, solanacee, crucifere e composite.

Biologia

La sua  forte diffusione in natura è legata sia al notevole numero di piante ospiti sia alla possibilità di poter essere facilmente trasmesso in forma non persistente da diverse specie di afidi, come Aphis gossypii e Myzus persicae. La sua trasmissione può anche avvenire tramite succo e, ad esempio su fagiolo, tramite il seme.

Danni causati

Su cucurbitacee il virus provoca un mosaico ben evidente, associato a bollosità e spiccate malformazioni fogliari; i frutti, a loro volta, evidenziano spesso malformazioni, parziali decolorazioni e gibbosità. Le piante colpite manifestano frequentemente fenomeni di nanismo.

Particolari ceppi del virus, come il CARNA-5 (acronimo di CMV-Associated-RNA-5) possono colpire anche il pomodoro, cagionando necrosi estese a carico di steli, foglie e bacche. 

Le piante colpite presentano taglia ridotta, vegetazione stentata ed aspetto cespuglioso.Le foglie nascono in soprannumero. con margini arricciati e rivolti verso l'alto oppure con lamina molto ridotta (filimorfismo). Di conseguenza anche i frutti hanno pezzatura molto ridotta, raggiungendo la maturazione con difficoltà (le perdite produttive si attestano, mediamente, attorno al 30%).

Altro sintomo dell'infezione è rappresentato dal nanismo apicale: le piante assumono una conformazione cespugliosa molto spinta, a causa di un accentuato accorciamento degli internodi apicali. Si hanno foglie di dimensioni ridotte, interessate da ballosità e distorsioni dei tessuti internervali. Il solo primo palco riesce a maturare completamente. Le perdite di produzione risultano in questo caso particolarmente pesanti, specialmente i serra.

Anche se le piante non manifestano sintomi evidenti, i frutti possono comunque presentare imbrunimento interni a livello dell'attaccatura del pedicello. Dette aree imbrunite successivamente danno luogo a marciumi che decrementano il valore commerciale della bacca. L'alterazione solitamente è localizzata al primo palco di frutti, con quelli successivi che non sono in alcun modo toccati dal virus. In questo caso le perdite di produzione possono posizionarsi fra il 30 e il 60%.

La 'necrosi letale' rappresenta l'estremo livello di gravità di CMV, con la comparsa, sulla vegetazione più giovane, di piccole aree clorotiche, localizzate fra le nervature secondarie delle fogliole, che possono apparire da subito necrotiche ed imbrunite. Successivamente, anche le chiazze clorotiche citate in precedenza necrotizzano, le fogliole si arrotolano nella direzione della pagina inferiore; su piccioli e fusti compaiono striature necrotiche. La malattia, favorita nel suo decorso da temperature elevate, prosegue la sua diffusione verso la parte bassa delle piante, portando queste ultime alla morte entro 2 o 3 settimane dalla comparsa dei primi sintomi.

Se presenti, i frutti presentano maculature anulari, butterature, aspetto deformato e necrosi di varia ampiezza. La perdita di produzione può raggiungere anche il 100%.

Interventi agronomici

Ricorrere alle varietà resistenti presenti sul mercato. Impiegare esclusivamente materiale di propagazione sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria vigente. Eliminare le piante ammalate e i residui infetti. Proteggere le aperture delle serre con reti antinsetto. Eliminare la flora spontanea presente sulle superfici aziendali improduttive.

Il controllo in campo di tali virosi deve essere diretto ai loro vettori, quindi risulta utile il ricorso a: frangivento, siepi, reti antiafidiche e pacciamatura.

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