2016
17
Sicilia, un coleottero all'attacco dei carrubi
Il Xylosandrus compactus ha colpito la provincia di Ragusa. Varato un piano di lotta e monitoraggio: entro febbraio le potature dei rami colpiti. I resti dei carrubi dovranno essere inceneriti
Si chiama Xylosandrus compactus ed è un coleottero che sta colpendo i carrubi della provincia di Ragusa. La Regione Sicilia vara un piano per proteggere la coltura, basato sulle potature invernali, poiché in Italia mancano insetticidi autorizzati sul carrubo. Inoltre eventuali prodotti avrebbero comunque scarsa efficacia sull’insetto, che trova riparo nel folto delle chiome.
“L’assessorato regionale all’Agricoltura ha attivato il piano di contenimento e monitoraggio del coleottero che infesta i carrubi iblei. Il piano è stato illustrato il 13 ottobre scorso a Ragusa agli amministratori dei territori e ai portatori di interesse della filiera del carrubo, dai funzionari del Servizio fitosanitario regionale e dell’Ufficio periferico di Ragusa”.
Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici.
“Le analisi condotte dall’Osservatorio delle malattie delle piante di Acireale hanno consentito di classificare le caratteristiche del parassita che prolifera quando gli alberi sono sotto stress per siccità o condizioni agronomiche non ottimali – sottolinea Cracolici, che annuncia - sono stati definiti i primi interventi da attuare entro il mese di febbraio per il contenimento del parassita Xylosandrus compactus, nelle aree interessate, attraverso l’estirpazione e l’incenerimento dei rami infestati e l’attivazione di tutte le pratiche agronomiche necessarie per mettere gli alberi nelle migliori condizioni vegetative. Avviato un approfondimento con le istituzioni scientifiche sulla biologia dell’insetto e sui trattamenti di contrasto più compatibili con la sostenibilità ambientale”.
“Nel corso della recente estate si sono diffuse, anche a mezzo stampa, segnalazioni di disseccamenti di parte della chioma. Tali sintomi sono stati attribuiti in un primo momento agli ormai frequenti danni da topi che erodono la corteccia dei rami" è scritto in una nota del Servizio fitosanitario della Regione Sicilia.
“In seguito – continua la nota del Sfr Sicilia - l’attenzione è stata focalizzata sulla presenza di numerosi fori sulla corteccia, che hanno fatto ipotizzare l’azione di un insetto che penetra nel legno. Le indagini condotte dal Servizio fitosanitario regionale, tramite l’Ufficio periferico della provincia di Ragusa e l’Osservatorio per le malattie delle Piante di Acireale, attraverso numerosi sopralluoghi e analisi di campioni nei laboratori dell’Omp di Acireale, hanno consentito di identificare il principale agente responsabile dei deperimenti con il coleottero scolitide Xylosandrus compactus, un insetto già segnalato in altre regioni italiane (Campania, Lazio e Toscana)”.
L’insetto compie il ciclo vitale protetto all’interno dei rami, pertanto è stata evidenziata la scarsa efficacia dei trattamenti chimici, resi tra l’altro inapplicabili dall’assenza in Italia di prodotti insetticidi autorizzati sul carrubo.
Xylosandrus compactus è essenzialmente un parassita da debolezza che predilige piante che anno subito uno stress fisiologico dovuto a condizioni climatiche, quali siccità, e a condizioni agronomiche non ottimali. Si è raccomandato, pertanto, di asportare entro il mese di febbraio i rami infestati e bruciarli immediatamente, oltre che attuare tutte quelle pratiche agronomiche che mettano gli alberi nelle migliori condizioni vegetative.
“L’assessorato regionale all’Agricoltura ha attivato il piano di contenimento e monitoraggio del coleottero che infesta i carrubi iblei. Il piano è stato illustrato il 13 ottobre scorso a Ragusa agli amministratori dei territori e ai portatori di interesse della filiera del carrubo, dai funzionari del Servizio fitosanitario regionale e dell’Ufficio periferico di Ragusa”.
Lo dice in una nota l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici.
“Le analisi condotte dall’Osservatorio delle malattie delle piante di Acireale hanno consentito di classificare le caratteristiche del parassita che prolifera quando gli alberi sono sotto stress per siccità o condizioni agronomiche non ottimali – sottolinea Cracolici, che annuncia - sono stati definiti i primi interventi da attuare entro il mese di febbraio per il contenimento del parassita Xylosandrus compactus, nelle aree interessate, attraverso l’estirpazione e l’incenerimento dei rami infestati e l’attivazione di tutte le pratiche agronomiche necessarie per mettere gli alberi nelle migliori condizioni vegetative. Avviato un approfondimento con le istituzioni scientifiche sulla biologia dell’insetto e sui trattamenti di contrasto più compatibili con la sostenibilità ambientale”.
“Nel corso della recente estate si sono diffuse, anche a mezzo stampa, segnalazioni di disseccamenti di parte della chioma. Tali sintomi sono stati attribuiti in un primo momento agli ormai frequenti danni da topi che erodono la corteccia dei rami" è scritto in una nota del Servizio fitosanitario della Regione Sicilia.
“In seguito – continua la nota del Sfr Sicilia - l’attenzione è stata focalizzata sulla presenza di numerosi fori sulla corteccia, che hanno fatto ipotizzare l’azione di un insetto che penetra nel legno. Le indagini condotte dal Servizio fitosanitario regionale, tramite l’Ufficio periferico della provincia di Ragusa e l’Osservatorio per le malattie delle Piante di Acireale, attraverso numerosi sopralluoghi e analisi di campioni nei laboratori dell’Omp di Acireale, hanno consentito di identificare il principale agente responsabile dei deperimenti con il coleottero scolitide Xylosandrus compactus, un insetto già segnalato in altre regioni italiane (Campania, Lazio e Toscana)”.
L’insetto compie il ciclo vitale protetto all’interno dei rami, pertanto è stata evidenziata la scarsa efficacia dei trattamenti chimici, resi tra l’altro inapplicabili dall’assenza in Italia di prodotti insetticidi autorizzati sul carrubo.
Xylosandrus compactus è essenzialmente un parassita da debolezza che predilige piante che anno subito uno stress fisiologico dovuto a condizioni climatiche, quali siccità, e a condizioni agronomiche non ottimali. Si è raccomandato, pertanto, di asportare entro il mese di febbraio i rami infestati e bruciarli immediatamente, oltre che attuare tutte quelle pratiche agronomiche che mettano gli alberi nelle migliori condizioni vegetative.