2017
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Devi usare agrofarmaci classificati in DPD? Non fare ciò che leggi in etichetta!

Nei magazzini delle aziende agricole italiane è facile trovare prodotti etichettati secondo la vecchia classificazione DPD… scopriamo come usarli in sicurezza. Guarda il video

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Agrofarmaci, rebus etichettatura CLP e DPD

Con l’avvicinarsi della fatidica data del 1 giugno 2017 – data ultima per la messa in commercio di tutti i prodotti con la vecchia etichetta DPD – si è assistito alla corsa, da parte degli agricoltori, all’acquisto di quantitativi ingenti di agrofarmaci con la vecchia classificazione presenti presso i rivenditori a prezzi molto scontati.
Infatti sia i produttori, sia i distributori hanno preferito vendere sottoprezzo pur di non dovere procedere al ritiro e alla rietichettatura negli stabilimenti autorizzati a carico esclusivo dei produttori (a parte qualche rara eccezione che ha effettuato una onerosa – ma molto onesta – “rietichettatura d’ufficio” per tutti i prodotti giacenti presso i propri rivenditori clienti).
 

La circolare ministeriale

A favorire questo fenomeno ha contribuito anche la circolare ministeriale dell’8 maggio 2017 che, tra l’altro, recitava: “Dal 1° giugno 2017 (…omissis…) l'agricoltore, utilizzatore professionale di prodotti fitosanitari, potrà utilizzare le confezioni acquistate in data antecedente e giacenti presso il proprio magazzino, etichettate ed imballate in conformità alla direttiva DPD, purché (…omissis…) egli sia in possesso della nuova SDS redatta conformemente (…omissis…) al Regolamento CLP.
Nel caso di controlli da parte delle autorità competenti sarà sufficiente da parte dell'agricoltore la dimostrazione dell'acquisto delle proprie giacenze anteriormente al 31 maggio 2017, tramite esibizione documentale delle fatture d'acquisto o di ulteriore documentazione comprovante tale situazione e la disponibilità di etichetta e scheda di sicurezza aggiornate
”.
 

Chiaro… ma non chiarissimo

Questo ha creato un vero e proprio cortocircuito nella norma in quanto se ovunque si afferma che è necessario “utilizzare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell'uso leggere sempre l'etichetta e le informazioni sul prodotto. Si raccomanda di porre la dovuta attenzione alle frasi ed ai simboli di pericolo che compaiono nell'etichetta ministeriale” ora molte etichette DPD presenti sulle confezioni dei prodotti fitosanitari riportano informazioni superate rispetto alla stessa etichetta in versione CLP.
Nella gestione della banca dati Fitogest® è emerso chiaramente che molte etichette DPD presentano impieghi, avversità e modalità d’uso del tutto difformi rispetto alla corrispondente versione CLP.
 

Un esempio pratico

Facciamo un esempio pratico. Ho verificato, in rigoroso ordine alfabetico di nome marchio commerciale, il primo prodotto su Fitogest® con questo problema per condividere alcuni ragionamenti con voi. Onestamente non ho dovuto avventurarmi troppo per trovare Abanto, il terzo della lista tra i prodotti ora in commercio ed il primo utilizzabile anche nel biologico.
Ecco l’etichetta che potete trovare sulle confezioni DPD a casa degli agricoltori
Ed ecco l’etichetta dello stesso prodotto ma in formato CLP
Giochiamoci un po’…
 

Primo gioco: trova le differenze…

Il prodotto è lo stesso (stesso numero di registrazione) ma  cambiano un sacco di cose. Diversa formulazione, diversa composizione, nella vecchia etichetta manca l’indicazione del meccanismo di azione, mancano le informazioni sui DPI (dispositivi di protezione individuale da usare), le buffer zone da rispettare verso i corpi idrici superficiali, la pericolosità per le api e, cosa ancora più importante, la nuova etichetta CLP riporta un sacco di colture in meno rispetto alla vecchia DPD.
 

Secondo gioco: dipingi lo scenario…

Facciamo un esempio pratico prendendo in esame la prima coltura che troviamo nella vecchia etichetta. Agrumi. Se mi attengo a quanto indicato sulla vecchia etichetta, posso usare il prodotto su tutti gli agrumi (arancio, arancio amaro, bergamotto, cedro, chinotto, clementino, kumquat, limetta, limone, mandarino, pomelo, pompelmo, tangerino) contro “ogni tipo di insetto parassita”. Dagli afidi agli aleurodidi, passando per cocciniglie, tignole e insetti di ogni tipo…
Peccato che nella nuova etichetta CLP (quella a cui deve attenersi l’agricoltore) di agrumi neanche l’ombra… se lo usi su qualsiasi agrume stai facendo un trattamento non consentito in etichetta con tutta una serie di problematiche a livello civile e penale. Eppure sull’etichetta del prodotto gli agrumi ci sono,  eccome!
Di fatto per questo prodotto erano autorizzati una trentina di impieghi nella versione DPD e solo una quindicina nella versione CLP. Non facile spiegare all’agricoltore cosa fare...
Come se non bastasse per le colture che restano cambiano i parassiti target, le dosi, le modalità di impiego e persino gli intervalli di sicurezza.
 

Terzo gioco: mosca cieca

La cosa paradossale è che sono veramente pochi, ma molto pochi, gli agricoltori e i tecnici che hanno piena consapevolezza di questo problema, per cui si gioca a mosca cieca nella speranza che i controllori non vadano a controllare cosa succede realmente nell’azienda agricola e cosa viene poi registrato nel registro dei trattamenti.
 

Quarto gioco: caccia al tesoro

Alcuni tecnici (quelli più accorti…) si prodigano nello spiegare all’agricoltore l’importanza di avere le etichette e le schede di sicurezza di tutti gli agrofarmaci presenti in azienda, aggiornate con la nuova classificazione CLP. A quel punto, inizia una vera a propria caccia al tesoro perché, molto spesso, sono solo i rivenditori ad averle a disposizione e per farsele dare i  nostri poveri agricoltori ricorrono a chiavette, dischetti, e-mail… ma, destino beffardo, tutto è in continuo movimento e non è facile avere sempre l’ultima etichetta e l’ultima scheda di sicurezza aggiornata.
 

Quinto gioco: roulette russa

Non poteva finire che con un gioco decisamente cruento: capita sempre più spesso che l’ignaro agricoltore faccia quello che ha sempre fatto:
  • si attiene all’etichetta che trova sul prodotto;
  • lo inserisce nel suo registro dei trattamenti;
  • viene controllato;
  • viene sanzionato (perdendo anche il contributo derivato da eventuali misure agroambientali)
e… non sa neppure il perché!
 

La soluzione è facile

In tutta questa confusione almeno c’è una buona notizia. Come Image Line, dal 1988 sviluppiamo banche dati per l’agricoltura e dal 1989 abbiamo realizzato Fitogest. Dal 2000 siamo in rete con il servizio www.fitogest.com e dal 2017 abbiamo realizzato SDS OnDemand - Versione Distributori, il servizio che permette a tutti gli agricoltori italiani di disporre di un servizio gratuito di aggiornamento in tempo reale delle schede di sicurezza, delle etichette e delle comunicazioni obbligatorie di tutti gli agrofarmaci, fertilizzanti e altri prodotti professionali che possono essere usati in agricoltura.
 

Cosa devi fare per essere in regola?

Vai dal tuo rivenditore (privato, consorzio agrario o cooperativa) e chiedigli di attivarti gratuitamente SDS OnDemand. In questo modo disporrai immediatamente di tutte le schede di sicurezza e delle etichette aggiornate in tempo reale direttamente sul tuo computer, tablet o smartphone.
Qui puoi trovare maggiori informazioni sul servizio.
E’ un servizio gratuito offerto dai partner Adama Italia, Agrimix, Agrowin Biosciences, Arysta Lifescience, BASF Italia, Bayer CropScience, Belchim Crop Protection Italia, CBC (Europe) - Divisione Biogard, Certis Europe, Chemia, Chemia - brand Nutriland, Cheminova Agro Italia, Compo Expert Italia, Dow AgroSciences Italia, Euro TSA, EuroChem Agro, Gowan Italia, Green Trade Fertilizzanti, Haifa Italia, Kollant, Kollant - brand VerdeVivo, Koppert Italia, L.E.A., Monsanto Agricoltura Italia, Nufarm Italia, Organazoto Fertilizzanti, Panfertil, Sapec Agro Italia, SBM Life Science - Bayer Garden, Scam, Siapa, Sipcam Italia, Sumitomo Chemical Italia, Syngenta Italia, UPL Italia, Xeda Italia.
 
Mi auguro che questo servizio ti sia veramente utile e… ti auguro un buon lavoro con SDS OnDemand!
 

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