2019
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Aquascope®: massimizza l'efficacia dei tuoi agrofarmaci

Per contrastare i problemi delle acque dure e alcaline, Belchim propone un condizionatore delle acque che salvaguarda le sostanze attive impiegate nei trattamenti, massimizzandone l'efficacia

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Già con valori di durezza superiori a 12° f alcune molecole risentono della durezza dell'acqua. Elaborazione dei dati provenienti da Assocasa

Fonte immagine: © Assocasa - Federchimica

La scelta della giusta sostanza attiva è sicuramente punto di partenza per una buona gestione delle problematiche fitosanitarie, ma spesso si corre il rischio di trascurare alcuni elementi che concorrono alla buona riuscita del trattamento. Quanti riflettono su come la qualità dell'acqua possa incidere sul risultato dell'applicazione?

L'acqua utilizzata per i trattamenti in agricoltura non è mai pura (e ci mancherebbe), è bensì una soluzione. Nell'acqua vi sono infatti disciolte un gran numero di molecole diverse che ne definiscono le caratteristiche chimico-fisiche quali durezza e pH che hanno un'influenza diretta sull'efficacia del trattamento.

Infatti, maggiore è il pH, maggiore è il pericolo di idrolisi alcalina: una reazione chimica che determina l'inattivazione di alcune molecole di interesse agronomico. Invece, la durezza, che è la misura del contenuto di ioni calcio e magnesio (carichi positivamente), determina l'inattivazione di quelle sostanze attive che hanno gruppi funzionali carichi negativamente attraverso la formazione di complessi chimici inattivi.
Le acque italiane hanno spesso caratteristiche chimico-fisiche che determinano pH alti e valori di durezza superiori a quelli ottimali per i trattamenti fitosanitari, come mostrato nella seguente immagine.

Tra le molecole che risentono della scarsa qualità dell'acqua si ricordano il Folpet che è sensibile al pH alto (a pH = 9 impiega 1 minuto per degradarsi del 50%) e il Glifosate che è particolarmente sensibile alla durezza dell'acqua.

Per contrastare i problemi delle acque dure e alcaline, Belchim Crop Protection propone Aquascope®: un condizionatore delle acque che salvaguarda le sostanze attive impiegate nei trattamenti, massimizzandone l'efficacia.

Aquascope®, introdotto nella botte prima degli agrofarmaci, acidifica la soluzione e sequestra gli ioni positivi disciolti nell'acqua preservando i principi attivi dall'inattivazione.
 

Aquascope® non è solo un condizionatore delle acque; infatti grazie alla sua formulazione impedisce la formazione di schiuma in fase di miscelazione e ritarda l'asciugatura delle gocce una volta che queste raggiungono la superficie trattata dando così più tempo al principio attivo di essere assorbito.

Di fronte ad uno scenario futuro che vede scarseggiare il numero di sostanze attive a disposizione per la difesa fitosanitaria, è sempre più importante massimizzare l'efficacia di quelle che sono ammesse e cercare di contrastarne il fisiologico calo d'efficacia dovuto ai tanti anni di impiego. Aquascope® è dunque uno strumento utile per allungare la vita delle sostanze attive ed una carta in più da giocare nelle strategie anti-resistenza.

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