2020
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Nuovo Pan e difesa, facciamo il punto della situazione

Mentre ministeri e regioni lavorano alla nuova bozza del Pan, tutti si chiedono come cambierà il lavoro dell'agricoltore. Con un convegno durante Fieragricola Image Line ha provato a fare il punto, immaginando anche quali potranno essere gli strumenti in mano agli agricoltori di domani

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Il nuovo Pan sarà in vigore per cinque anni

Fonte immagine: © countrypixel - Fotolia

Quando entrerà in vigore il nuovo Pan? E soprattutto, quali sono le novità principali previste per gli agricoltori? Per cercare di mettere qualche punto fermo Image Line ha organizzato durante Fieragricola 2020 un convegno dal titolo Pan e difesa a basso impatto ambientale.

"In questo momento siamo in una fase di transizione, in cui sta cambiando il modo di utilizzare gli agrofarmaci", ha ricordato in apertura del convegno Ivano Valmori, fondatore e ceo di Image Line e direttore di AgroNotizie. "Oggi e sempre di più domani è necessario che questi prodotti siano utilizzati al meglio, in maniera consapevole e seguendo la normativa. Normativa che sta cambiando visto che si sta lavorando al nuovo Pan".
 

Pan, dalla bozza al nuovo Piano di azione nazionale

Ma a che punto è il nuovo Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari? Ad illustrare lo stato dell'arte è stato Pasquale Falzarano, funzionario del Mipaaf che ha spiegato come dopo aver messo in consultazione pubblica la bozza del nuovo Pan lo scorso 31 luglio, nell'arco di due mesi e mezzo sono pervenute oltre 22mila osservazioni.
 
Un momento del convegno sul Pan che si è tenuto durante Fieragricola 2020
Un momento del convegno sul Pan che si è tenuto durante Fieragricola 2020

Ora il Consiglio tecnico scientifico, un organo collegiale formato dai tre ministeri competenti (Agricoltura, Salute e Ambiente) e i rappresentanti degli enti territoriali (la Conferenza Stato-Regioni), sta valutando le osservazioni pervenute. Da questo lavoro scaturirà una nuova bozza (teoricamente definitiva) che dovrà essere approvata dai ministeri e dalla Conferenza Stato-Regioni, passaggio che potrebbe non essere così scontato visto che serve l'unanimità.

L'obiettivo sarebbe quello di arrivare a giugno di quest'anno con un nuovo testo che sia sufficientemente definitivo da rappresentare un elemento di confronto con i tecnici della Commissione Ue che proprio all'inizio dell'estate verranno in Italia per verificare i progressi fatti.
 

Che cosa prevede il nuovo Pan

Il nuovo Piano di azione nazionale, è bene dirlo, ricalca in grande parte quanto già previsto dall'attuale Pan. Ma introduce delle novità per dare una risposta ai rilievi sollevati dai tecnici della Commissione che sono venuti a Roma nel maggio 2017 e tenta anche di seguire i nuovi indirizzi contenuti nella nuova Pac, per intercettarne al meglio le risorse.

Tra le criticità rilevate dai tecnici della Commissione c'è ad esempio il basso numero di patentini rilasciati agli utilizzatori professionali di prodotti fitosanitari, come anche il basso numero di macchine irroratrici controllate (controllo funzionale) e gli scarsi controlli per quanto riguarda la difesa integrata obbligatoria. Queste aree verranno dunque potenziate.
 

Il nuovo Pan si pone poi degli obiettivi di tipo quantitativo. Ad esempio un aumento della Sau (Superficie agricola utilizzata) gestita con metodo biologico del 60% rispetto al 2017. Un aumento dell'80% della Sau bio nelle aree protette rispetto al 2017. Un aumento del 30% della Sau condotta con il metodo della produzione integrata (certificata ai sensi della legge 4 del 3/2/11) rispetto al 2017. Una riduzione delle vendite di sostanze attive candidate alla sostituzione (-20%), pericolose e pericolose prioritarie (-10%) rispetto al 2017. Ma anche una riduzione della presenza dei residui di sostanze attive nelle acque superficiali.

Obiettivi ambiziosi che tuttavia avrebbero bisogno di risorse finanziarie ad hoc, che invece per ora non sembrano esserci. Ecco perché il Consiglio tecnico scientifico guarda alla Pac post 2020 come fonte di risorse e per la creazione di sinergie. Ad esempio per quanto riguarda la formazione dei tecnici, il controllo delle irroratrici, la manipolazione e lo stoccaggio degli agrofarmaci.

Nel nuovo Pan tra le proposte sul tavolo c'è quella di legare l'erogazione di agevolazioni per il gasolio agricolo all'esecuzione del controllo funzionale. Oppure l'inserimento delle irroratrici nel fascicolo aziendale elettronico.

Se dal punto di vista della difesa integrata (obbligatoria dal 2014) non cambia nulla, si darà maggiore impulso alla produzione integrata, rendendo più ambiziosi i Disciplinari di produzione. L'obiettivo è quello di far passare il concetto che l'uso dell'agrofarmaco è una delle 'armi' a disposizione dell'agricoltore, da impiegare dopo che sono state messe in campo le buone pratiche agronomiche, il monitoraggio delle colture, il controllo fisico e biologico di infestanti e parassiti.

Altro 'tema caldo' riguarda la nuova definizione delle distanze di sicurezza, con l'introduzione di nuovi limiti, come riportato in questa slide. Scarica qui la presentazione di Falzarano e degli altri relatori.
 
Il tema delle distanze
 

Le reazioni degli stakeholder

"Apprezziamo molto gli sforzi fatti per prendere in considerazione alcune criticità emerse dall'applicazione del vecchio Pan", ha sottolineato dal palco Renzo Pedretti, marketing manager di Corteva, presente in sala in rappresentanza di Agrofarma. "Ci sono tuttavia degli aspetti che a nostro avviso vanno ancora riconsiderati in quanto riteniamo che il nuovo Pan sia ancora eccessivamente focalizzato sulla restrizione di impiego degli agrofarmaci piuttosto che sul loro corretto uso e sulla valorizzazione delle buone pratiche agricole".

Guarda invece alla possibilità di valorizzare economicamente le produzioni ottenute con il nuovo Pan Daniele Eberle, agronomo piemontese che segue numerose aziende vitivinicole. "Spesso siamo abituati a vedere nella normativa un limite allo sviluppo dell'attività di impresa, invece dovremmo vederci uno strumento per valorizzare la qualità delle nostre produzioni agroalimentari".
Eberle sta partecipando fra '’altro al progetto H2020 "Optima" che svilupperà sistemi di lotta integrata eco-compatibile per vigneti, meleti e coltivazioni di carote in pieno campo fornendo un approccio integrato ed olistico che include tutti gli aspetti critici della difesa integrata delle colture, comprese le tecniche di irrorazione di precisione.
 

In altre parole se produrre cibo in Italia diventerà ancora più sfidante, perché si cercherà di coniugare qualità, quantità e sostenibilità, si dovrà allora cercare di valorizzare questo plus sul mercato. Un po' come fanno quegli agricoltori che seguono i Disciplinari di produzione integrata sfruttano il marchio Sqnpi.
 

Innovazione e difesa

Nel nuovo Pan viene riconosciuta all'agricoltura di precisione il ruolo di agevolare l'uso sostenibile degli agrofarmaci, in quanto i prodotti vengono somministrati in maniera 'precisa', solo dove e quando serve. E se sull'uso dei droni il Consiglio va con i piedi di piombo, dandosi ventiquattro mesi dall'entrata in vigore del Pan per stabilire i requisiti per l'esecuzione di attività di sperimentazione, l'uso dei satelliti è già disponibile.

I dati provenienti dai sensori in orbita intorno alla terra sono sempre più aggiornati e precisi. Questo apre a nuovi utilizzi per un monitoraggio attento delle colture e una applicazione 'di precisione' dei mezzi tecnici, ha spiegato dal palco Salvatore Filippo Di Gennaro, ricercatore dell'Istituto per la Bioeconomia Ibe del Cnr.

Cristiano Spadoni di Image Line ha invece sottolineato l'importanza dei dati. Dati di vario genere, come quelli meteorologici, relativi allo sviluppo di una avversità oppure alle operazioni in campo. Dati che se correttamente gestiti diventano informazioni utili all'agricoltore per svolgere in maniera più sostenibile il proprio lavoro.

"È di fondamentale importanza avere il supporto del digitale per semplificare il lavoro dell'agricoltore, come quello dei tecnici e delle associazioni. I dati si trasformano in informazioni attraverso delle piattaforme che li integrano. Un esempio è QdC® - Quaderno di Campagna® che raccoglie tutte le info e le mette in mano all'agricoltore per poter gestire al meglio la difesa sostenibile e il rispetto delle norme".
 

Se da un lato Bruxelles ha messo fuori gioco un gran numero di sostanze attive e altre ancora sono state candidate alla sostituzione, la ricerca non si ferma e dai laboratori di aziende ed enti pubblici arriva la speranza di nuove molecole capaci di difendere le colture in maniera più sostenibile.

Delle nuove frontiere della difesa ha parlato Marina Collina, professoressa dell'Università di Bologna, che ha portato due esempi di innovazione. Da un lato l'utilizzo di peptidi di origine naturale (o sintetizzati in laboratorio) per difendere le colture da funghi o da fitofagi. Dall'altro la tecnologia dell'RNAinterferente, capace di devitalizzare ad esempio insetti dannosi senza lasciare alcun residuo e in maniera sicura per l'operatore e l'ambiente.

Insomma, al di là dei tempi tecnici legati alla stesura e approvazione del nuovo Pan una cosa è certa: il lavoro dell'agricoltore si farà sempre più sfidante, poiché dovrà produrre cibo per una quantità crescente di persone in un contesto normativo sempre più restrittivo e con la spada di Damocle dei cambiamenti climatici. In soccorso delle imprese agricole arriva però l'innovazione, digitale e non, che mette nelle mani degli agricoltori strumenti potenti, anche se forse ancora complessi da impiegare, per vincere la sfida della nuova agricoltura.
 
L'evento ha ottenuto il patrocinio degli Ordini professionali di agronomi, agrotecnici e periti agrari

QdC® e Quaderno di Campagna® sono marchi registrati da Image Line S.r.l. Unipersonale

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