2020
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Agrofarmaci, i produttori europei a sostegno del Green deal Ue

L'associazione europea che riunisce i produttori di agrofarmaci ha annunciato il suo sostegno al Green deal. Tre i pilastri di intervento: prodotti innovativi, economia circolare e formazione

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L'Ecpa riunisce i produttori di agrofarmaci europei

Fonte immagine: Ecpa

Sviluppo di prodotti innovativi, efficaci e con un miglior profilo ambientale. Riduzione e riciclo della plastica usata negli imballaggi. Formazione degli agricoltori e dei tecnici per un uso consapevole degli agrofarmaci. Sono questi i tre pilastri sui quali si basa l'impegno delle industrie produttrici di agrofarmaci per sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Green deal europeo, annunciato dalla Commissione Von der Leyen a fine 2019.
 
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Durante una conferenza stampa in streaming i rappresentanti dell'Europe's crop protection industry (Ecpa), l'associazione europea dei produttori di agrofarmaci, hanno sviscerato gli impegni che verranno attuati nei prossimi anni.

Ad aprire la conferenza è stata Géraldine Kutas, direttore generale di Ecpa, che ha sottolineato come l'associazione sostenga gli obiettivi del Green deal europeo in quanto c'è bisogno di ripensare il modo in cui il cibo viene prodotto e lavorato per affrontare i temi delle sostenibilità ambientale.

Tali obiettivi tuttavia, sottolinea la rappresentante delle aziende produttrici di mezzi tecnici, devono essere compatibili con la sostenibilità economica delle aziende agricole. Per questo occorre lavorare tutti assieme e puntare sull'innovazione.

Kutas non ha risparmiato una stoccata alla Commissione europea, sottolineando come gli obiettivi della strategia From farm to fork (parte del Green deal) debbano essere "scientifici e non politici". Questo in riferimento al taglio dell'uso di agrofarmaci e fertilizzanti che si basa su percentuali che ad oggi sembrano dettate più da ragioni politiche che non frutto di un ragionamento di tipo scientifico.


Tre pilastri per il cambiamento

Una delle azioni che sicuramente potrà contribuire a sviluppare una agricoltura più sostenibile riguarda gli investimenti in Ricerca e Sviluppo messi in campo dalle multinazionali dell'agrochimica. Eric Dereudre, external affairs leader di Corteva, ha annunciato che ben 10 miliardi di euro saranno investiti da qui al 2030 per lo sviluppo di soluzioni digitali e 'di precisione', mentre altri 4 miliardi saranno utilizzati per la messa a punto di agrofarmaci di origine biologica.

Parte di questi soldi verranno anche impiegati per la messa a punto di sementi migliori, selezionate grazie alle New breeding techniques. E tuttavia per avere piante che richiedono meno input produttivi e sono maggiormente resistenti agli stress ambientali l'Unione europea dovrà mettere mano alla normativa comunitaria e porre una netta distinzione tra Ogm transgenici e organismi ottenuti con le moderne biotecnologie.
 
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Livio Tedeschi, senior vice president di BASF Crop Protection Europe, ha invece spiegato l'impegno delle aziende per una riduzione dell'uso della plastica, la cui percentuale di riciclo a livello globale è solo del 9%. In un'ottica di economia circolare, fortemente sostenuta da Bruxelles, le aziende si sono impegnate a passare da una percentuale del 60% degli imballaggi in plastica avviati al riciclo ad una del 75% entro il 2025.

Inoltre le aziende investiranno anche nella messa a punto di contenitori innovativi e in prodotti che richiedono l'impiego di meno plastica. Accanto a questo impegno sarà messa in campo una campagna di comunicazione nei confronti degli agricoltori per sensibilizzarli sull'importanza di stoccare e smaltire in maniera adeguata le confezioni dei prodotti.

Di formazione ha parlato anche Steven Hawkins, regional director Europe di Syngenta, che ha sottolineato come sia necessario investire nella formazione di agricoltori e tecnici al fine di promuovere un uso consapevole degli agrofarmaci. Significa uso dei Dispositivi di protezione individuale, corretta manipolazione dei prodotti, ma anche prevenzione del fenomeno della deriva e del ruscellamento. In tutto Ecpa si impegna a formare un milione di agricoltori entro il 2030.

Infine Bruno Tremblay, executive vice-president per l'Europa di Bayer, ha voluto sottolineare anche l'impegno del settore per una comunicazione più trasparente nei confronti dei consumatori e di tutti gli stakeholder, al fine di rafforzare la fiducia nella filiera agroalimentare.

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