2021
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Cimice asiatica, positivo il bilancio dei lanci delle vespe samurai

La presenza dell'antagonista è stata rilevata nel 30% dei venti siti trentini. La Fondazione Edmund Mach: "Un risultato promettente per questo primo anno"

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La pubblicazione 'Lotta biologica alla cimice asiatica' prende spunto dall'esperienza fatta in questo primo anno di attività

In tutte le regioni del Nord Italia il 2020 è stato un anno molto importante nella lotta contro la cimice asiatica. Il programma nazionale di lotta biologica, approvato con decreto del ministero dell'Ambiente, ha previsto infatti l'immissione in natura della specie Trissolcus japonicus quale agente di controllo biologico del fitofago Halyomorpha halys.
 
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Per la provincia di Trento, l'allevamento e la moltiplicazione durante la primavera e il rilascio dell'antagonista durante l'estate sono stati curati dalla Fondazione Edmund Mach, che ha operato in stretto coordinamento con il Crea Difesa e certificazione, che ha predisposto lo studio di fattibilità del progetto.

Gli esiti preliminari del monitoraggio e l'integrazione dello studio del rischio sono stati già trasmessi, d'intesa con i Servizi fitosanitari regionali/provinciali coinvolti, al ministero dell'Ambiente entro il 2020 e dalla loro valutazione scaturirà il rinnovo dell'autorizzazione al lancio dell'antagonista per l'anno in corso.
 
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E mentre nel campus di San Michele si procede con l'allevamento della vespa samurai in previsione dei lanci della prossima estate, ora è tempo per il gruppo che lavora al progetto Swat, finanziato dalla Pat, di elaborare ulteriormente i dati dei monitoraggi post rilascio, che hanno fanno rilevare un buon insediamento della vespa samurai, la cui presenza è stata rilevata dopo i lanci nel 30% dei venti siti trentini. Un risultato promettente ed oltre le aspettative per questo primo anno.


I primi risultati

I risultati preliminari confermano l'efficacia degli individui rilasciati nel localizzare e parassitizzare le ovature di cimice asiatica e nel diffondersi sul territorio. In più, non sono state osservate parassitizzazioni su altre specie. L'utilizzo in campo della vespa antagonista è avvenuto in coincidenza con un'annata complessivamente buona per la gestione della cimice nei meleti: rispetto al 5,7% di frutti danneggiati nel 2019, il numero è calato all'1,7% nell'anno appena terminato.

Da anni in prima linea per affrontare questa emergenza, grazie alla recente apertura normativa che consente l'uso dei parassitoidi, la Fem ha potuto quindi finalmente concretizzare il programma di lotta biologica, anche se per raggiungere una situazione di equilibrio ci vorrà qualche anno.


La mappa dei lanci

La mappa dei rilasci è stata studiata attentamente dai ricercatori Fem che hanno previsto nelle aree selezionate tre rilasci, tra giugno e agosto. In ogni punto e per ogni rilascio sono stati liberati circa cento femmine e dieci maschi.


Allevamenti intensi dalla primavera scorsa: 25mila individui di cimice e 13mila vespe

Le vespe samurai allevate per i rilasci appartengono al ceppo fornito dal Crea e l'operazione è stata resa possibile grazie agli allevamenti durati mesi presso le strutture Fem di 25mila individui adulti di cimice, di cui oltre 18mila consegnati da cittadini volontari: ciò ha permesso di produrre circa 4.700 ovature che sono servite per moltiplicare la vespa samurai. Le vespe allevate sono 13mila. Ogni femmina di T. japonicus è in grado di produrre circa ottanta uova. La vespa, che si riproduce a spese del suo ospite deponendo le proprie uova all'interno delle uova della cimice asiatica, è assolutamente innocua per l'uomo e per gli altri organismi.

Lotta biologica contro la cimice asiatica


"Lotta biologica alla cimice asiatica": la pubblicazione

Fresca di stampa, questa pubblicazione curata dal Centro trasferimento tecnologico prende spunto dall'esperienza fatta in questo primo anno di attività, e si prefigge di trasmettere ad operatori, tecnici e agricoltori alcuni concetti di base sui quali si fonda la lotta biologica. Vengono descritte le diverse modalità di intervento che rientrano nella generale definizione di lotta biologica, evidenziandone i pregi e i limiti, illustrando le caratteristiche ecologiche dei contesti in cui si deve operare per poter avere successo.

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