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Vite, sempre più biocontrollo nelle strategie di difesa

L'addio ad alcune sostanze attive e la necessità di ridurre rame e zolfo in vigna hanno portato molte aziende a testare durante il Campo demo difesa vite 2021 l'impiego di soluzioni per il biocontrollo di peronospora e oidio

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Il Campo demo difesa vite si è tenuto a Costigliole d'Asti (At)

Fonte immagine: Agronotizie

Peronospora e oidio sono i due principali funghi patogeni che minacciano la produttività del vigneto. La difesa della vite si fa ogni anno più ardua a causa dell'imprevedibilità del clima, della presenza di ceppi resistenti ad alcune sostanze attive, delle restrizioni normative e della Gdo in termini di residui e sostanze ammesse.

Le aziende produttrici di mezzi tecnici sono dunque alla ricerca di nuovi prodotti e strategie per consentire agli agricoltori di produrre uva sana e di qualità nel rispetto di leggi e disciplinari di produzione. Campo di prova delle innovative strategie di difesa è stato il Campo demo difesa vite di Agricola 2000 che si è tenuto in un vigneto di Moscato bianco sulle colline intorno a Costigliole d'Asti (At), presso l'azienda Cascina Castlet.
 


"Questa primavera abbiamo avuto temperature medie piuttosto basse e precipitazioni scarse. Solo le piogge che sono cadute intorno al 25 aprile hanno dato avvio all'infezione primaria di peronospora, che tuttavia con trattamenti tempestivi è stata tenuta sotto controllo", spiega Giorgio Gozzelino, tecnico di Cascina Castlet.

"Anche l'oidio si è fatto sentire poco, nonostante la primavera fresca e ventilata, che avrebbe dovuto porre le condizioni ottimali per il suo sviluppo. E invece, probabilmente a causa del ritardo complessivo della stagione, ha causato pochi danni alle piante di Moscato che su grappolo sono particolarmente suscettibili".


Grappolo di Moscato bianco colpito da oidio
Grappolo di Moscato bianco colpito da oidio

 

La difesa della vite dalla peronospora

Visionando i testimoni non trattati la presenza della peronospora in campo era molto variabile a seconda della posizione delle viti. Nell'area maggiormente calda e umida il 70% delle foglie mostrava i sintomi della malattia, con una grado di severità medio. E anche i grappoli, già provati dalla grandine e dalle scottature solari, erano colpiti dal fungo.

"Durante questo Campo demo difesa vite abbiamo testato strategie convenzionali e di biocontrollo", racconta Andrea Borio, tecnico di Agricola 2000. "Nel convenzionale le ditte produttrici hanno voluto testare strategie che fossero prive di mancozeb, la cui autorizzazione scade a fine anno, e di dimetomorf, anche questa una sostanza attiva il cui futuro è incerto".


Grappolo di Moscato bianco colpito da peronospora
Grappolo di Moscato bianco colpito da peronospora


Si sono dunque testate strategie di difesa che hanno fatto ricorso a sostanze attive quali (in ordine di importanza): fosetil alluminio, folpet, cymoxanil, metiram, metalaxyl-m, cyazofamide, zoxamide, oxathiapiprolin e mandipropamide in associazione ad agrofarmaci rameici di varia natura. Tutte le tesi hanno visto un controllo soddisfacente di Plasmopara viticola.

"Sul fronte del biocontrollo abbiamo provato l'impiego di sostanze di origine biologica, quali amminoacidi, acidi grassi, alghe, microrganismi e peptidi per ridurre l'impiego del rame, che ricordiamo ha come tetto d'impiego 28 chilogrammi metallo in sette anni", spiega Borio. "È interessante notare come alcune aziende abbiano testato l'impiego di sostanze ad azione antioidica, quali il bicarbonato di potassio e la laminarina, ma con effetti anche su peronospora".

Nello specifico sono state messe a confronto: la tesi trattata con il solo rame a dose piena (4 chilogrammi/ettaro), tesi trattate con rame a metà dose e prodotti di biocontrollo e tesi che hanno visto il solo impiego del biocontrollo.

"L'annata particolarmente favorevole ha permesso un controllo soddisfacente della peronospora anche nelle tesi con strategie solo biologiche. È indubbio che l'azione prevalentemente di contatto dei prodotti si sia avvantaggiata della scarsità di piogge, così come di una bassa pressione del fungo. Tuttavia il testimone non trattato ha dimostrato che vitigni non difesi hanno subìto pesanti perdite".

Le aziende che hanno partecipato al Campo demo difesa vite peronospora sono state (in ordine alfabetico): Agridaeus, Alphabio Control, Ascenza Italia, Bayer Crop Science, Belchim Crop Protection, Biorizon, Certis Europe, Comercial Química Massó, Corteva Agriscience, Fertiglobal, Kalos, Sipcam Italia, Syngenta e Upl.


La difesa della vite dall'oidio

"Il Moscato è un vitigno piuttosto resistente all'oidio sulla foglia e invece suscettibile a livello di bacche. Eppure la presenza del micete quest'anno non si è fatta particolarmente sentire, a causa forse di una annata partita in ritardo a causa delle basse temperature primaverili", spiega Simone Lavezzaro, tecnico di Agricola 2000.

"Le prove condotte hanno avuto come obiettivo quello di diminuire l'utilizzo dello zolfo, una sostanza che soprattutto in cantina può provocare problemi alla vinificazione e che anche a livello di rispetto dell'operatore presenta alcuni svantaggi".

Contro Erysiphe necator sono state valutate due strategie: una convenzionale e una di biocontrollo. Nel convenzionale sono state impiegate sostanze attive quali: difenoconazolo, tetraconazolo, penconazolo, pyriofenone e cyflufenamid, oltre allo zolfo in varie forme. Tutte le strategie hanno difeso la vite in maniera efficace.


L'andamento climatico favorevole ha permesso una difesa efficace del grappolo anche con soluzioni esclusivamente di origine biologica
L'andamento climatico favorevole ha permesso una difesa efficace del grappolo anche con soluzioni esclusivamente di origine biologica


Sul fronte del biocontrollo lo zolfo è stato affiancato da varie sostanze di origine biologica quali Bacillus pumilus e B. amyloliquefaciens, laminarina, carbonato di potassio e cerevisane. Anche in questo caso il controllo di E. necator è stato ottimale.

"Gli agrofarmaci di origine biologica non devono essere intesi come destinati solo alle strategie biologiche, ma possono svolgere un ruolo importante nel rendere maggiormente sostenibili anche le strategie convenzionali, offrendo importanti vantaggi quali ad esempio l'abbattimento dei residui alla raccolta, una maggiore tutela dell'entomofauna utile e non ultimo il rispetto dell'operatore", sottolinea Lavezzaro.

Le aziende che hanno partecipato al Campo demo difesa vite oidio sono state (in ordine alfabetico): Agridaeus, Agrimix, Bayer Crop Science, Belchim Crop Protection, Biorizon, Certis Europe, Diachem, Fertiglobal, Kalos, Kitozyme, Specialagri, Sumitomo, Syngenta e Upl.

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