2023
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Aleurodide spinoso degli agrumi, primo ritrovamento in Umbria

L'insetto, considerato un organismo nocivo da quarantena a livello europeo, è stato trovato nel comune di Trevi. Scattate le misure obbligatori previste in questi casi

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Forme giovanili di aleurodide spinoso degli agrumi su una foglia di rosa

Fonte immagine: Servizio fitosanitario regionale Toscana

L'aleurodide spinoso degli agrumi, noto anche come mosca bianca spinosa degli agrumi, è stato ritrovato, per la prima volta, anche in Umbria.

 

A darne notizia è stato il Servizio Fitosanitario Regionale dopo il ritrovamento di alcune piante infestate nel Comune di Trevi, in provincia di Perugia.

 

L'aleurodide spinoso degli agrumi, nome scientifico Aleurocanthus spiniferus, è un insetto alieno, di origine tropicale, introdotto accidentalmente in Italia sin dal 2008, quando venne ritrovato per la prima volta in Puglia.

 

Nel nostro Paese fino ad ora questo insetto è stato segnalato anche a in altre località di varie regioni oltre alla Puglia, come la Campania, la Basilicata, l'Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio. E a queste ora si aggiunge anche l'Umbria.

 

L'aleurodide spinoso degli agrumi è un insetto molto polifago, cioè che si nutre di numerose piante, prime tra tutti gli agrumi, ma anche l'edera, l'alloro, il lauroceraso, le camelie, le rose, la piracanta, il bianco spino, il melograno e la vite, sia quella europea che quella americana.

 

I danni principali sono dati dalle forme giovanili, le pupe in particolare, che appaiono come scudetti neri circondati da una corona di spine cerose bianche, che succhiano la linfa causando deperimenti e una abbondante produzione di melata, con conseguente sviluppo di fumaggini.

 

Per la sua dannosità è stato considerato dalla Unione Europea un organismo nocivo da quarantena, per cui è previsto un piano di eradicazione specifico.

 

Così anche in Umbria è stata disposta una zona infestata attorno al luogo del ritrovamento e una zona cuscinetto più ampia che la racchiude.

 

Qui, sia i privati cittadini che gli operatori professionali (agricoltori, vivaisti, giardinieri, agronomi e periti agrari) sono tenuti a segnalare al Servizio Fitosanitario i casi sospetti, a distruggere le parti infestate delle piante, o tramite bruciatura sul posto o smaltendole nei rifiuti indifferenziati dopo averle chiuse ermeticamente in un sacco di plastica per almeno 15 giorni.

 

Dalle zone infette e da quelle cuscinetto non sarà poi possibile movimentare piante e materiale vegetale che possa essere un veicolo di trasporto dell'insetto e potrà essere richiesto di effettuare trattamenti insetticidi specifici.

 

Chiunque trovi infestazioni sospette è tenuto a fare una segnalazione all'indirizzo email: fitosanitario@regione.umbria.it 

 

Per altri dettagli si rimanda anche ad un opuscolo informativo preparato dai tecnici regionali.

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