2023
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Vite, scafoideo e flavescenza: Prev-Am-Plus, la risposta di Ascenza

Scaphoideus titanus è l'insetto vettore della flavescenza dorata della vite. Oltre alle più razionali contromisure agronomiche è quindi necessario controllare anche il parassita

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La soluzione di Ascenza contro lo scafoideo della vite (Foto di archivio)

Fonte immagine: Yerpo - Wikipedia

Risale ai primi anni '70 la comparsa in Europa di Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza dorata, patologia letale per la vite. Sul finire degli anni '90 la sua presenza era già particolarmente elevata in alcune aree viticole soprattutto del Piemonte e dell'Oltrepo piacentino e pavese, muovendosi poi rapidamente verso Emilia Romagna, Veneto e Trentino. 


Per fronteggiarne l'avanzata, nel maggio 2000 venne decretata la lotta obbligatoria a Scaphoideus titanus. Non essendovi cure contro il fitoplasma, infatti, le uniche contromisure da adottare erano quelle di tipo agronomico, abbinate ai trattamenti insetticidi atti a controllare il vettore. 

 

Nuove recrudescenze della fitoplasmosi

Pur con alterne vicende, la patologia ha però continuato a persistere soprattutto nel Nord Italia, presentandosi nuovamente in crescita negli ultimi anni. Inoltre, per quanto la flavescenza si manifesti in modo diffuso soprattutto nel Nordest del Paese, essa continua a preoccupare anche i viticoltori delle altre regioni del Nord. Infine, stando agli ultimi rilevamenti, il binomio scafoideo-flavescenza sembra ormai essersi palesato anche in regioni del Centro, come per esempio la Toscana.

 

Il ciclo di Scaphoideus titanus

L'insetto vive in stretto rapporto con la vite nutrendosi della linfa delle piante, fra le quali si sposta trasferendo eventuali fitoplasmi ingeriti da piante infette. In tal modo il contagio si amplia, talvolta in modo esponenziale se non opportunamente controllato. 


Lo scafoideo depone in autunno le proprie uova sui tralci, portando in tal modo a compimento il suo unico ciclo annuale. La schiusura delle uova avverrà infatti l'anno successivo, con le neanidi di prima età già visibili da metà maggio in poi. 


La scalarità della schiusura delle uova, però, può protrarre la comparsa del parassita sino a fine giugno, facendo accavallare fra loro le diverse età dell'insetto. Questo presenta infatti due stadi di neanide seguiti da tre come ninfa. A queste seguirà infine la fase di adulto, con i successivi accoppiamenti finalizzati all'ovideposizione finale. 


Di norma, le prime due età non sono infettive, quindi i rischi di contagio iniziano alla comparsa delle prime ninfe e proseguono poi per tutta l'estate tramite ninfe di quarta e quinta età, cui si aggiungo gli adulti

 

Metodi agronomici di contenimento

Per ostacolare la diffusione di flavescenza dorata è necessario applicare alcune regole agronomiche generali. Per esempio, in caso di nuovo impianto vanno selezionate solo barbatelle che assicurino di essere esenti dalla fitoplasmosi. Inoltre, le piante vanno tempestivamente espiantate e distrutte non appena dovessero manifestare i primissimi sintomi della malattia. Ogni ritardo in tale pratica aumenta la velocità e l'estensione del contagio. Giova al contenimento degli spazi vitali del parassita anche la corretta spollonatura dei vigneti. 


Anche a livello territoriale vanno adottate alcune drastiche contromisure, come per esempio espiantare ogni pianta di vite che risulti abbandonata e che quindi possa fungere da continuo inoculo per il vettore e la patologia. 


Fatto salvo quanto sopra, i trattamenti insetticidi contro Scaphoideus titanus restano fondamentali per sbarrare la strada al fitoplasma una volta che si sia mostrato presente in vigneto. Per massimizzare l'efficacia delle applicazioni è necessario però un attento monitoraggio in campo, al fine di sfoltire la popolazione dell'insetto quando si trovi prevalentemente in stadio di neanide di seconda età e ninfa di prima. Ovvero quando i rischi di diffusione del contagio siano ancora minimi.

 

Prev-Am-Plus: la soluzione naturale al problema

Forte di un intervallo di sicurezza di soli 3 giorni e dell'assenza di un limite massimo residui, Prev-Am-Plus è un insetticida-fungicida-acaricida di origine naturale, contenendo olio essenziale di arancio dolce ricavato dalle bucce delle arance. Il tutto, in perfetta sintonia con le più moderne pratiche di economia circolare


Il prodotto agisce per contatto, esercitando quindi un modo d'azione di tipo fisico che si manifesta appieno sugli insetti a corpo molle. Di questi Prev-Am-Plus provoca un rapido disseccamento della cuticola amplificando in tal modo la velocità di disidratazione dei parassiti. 


Contro Scaphoideus titanus Prev-Am-Plus va impiegato alla dose di 1,6 litri/ettaro nel momento in cui siano predominanti le neanidi di seconda età e le ninfe di prima, ovvero i primi tre stadi di sviluppo dell'insetto. 


Nel prosieguo della stagione, potranno essere poi necessari altri trattamenti insetticidi, al fine di eliminare anche gli individui che siano riusciti a sfuggire alla prima applicazione, oppure che siano giunti in campo in tempi successivi, provenienti da altri appezzamenti non opportunamente trattati. 

 

Vantaggi e peculiarità di Prev-Am-Plus

I vantaggi offerti da Prev-Am-Plus sono molteplici. In primo luogo, esercita sui parassiti un meccanismo d'azione originale di tipo fisico, verso il quale non è cioè possibile sviluppare resistenza. Tale aspetto gioca anche a favore delle altre sostanze attive eventualmente impiegate contro scafoideo, trovando queste in Prev-Am-Plus un valido alleato. 


In secondo luogo, Prev-Am-Plus offre un profilo ambientale e tossicologico favorevole, come pure risulta funzionale alle richieste delle più moderne filiere grazie al profilo residuale in linea con le aspettative di queste ultime. 


Le applicazioni di Prev-Am-Plus sono quindi ideali nell'ottica dei più evoluti programmi di difesa, sia integrata, sia biologica. 

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