2024
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Spagna, è allerta per la falsa Cydia

L'insetto fitofago da quarantena è stato intercettato a bordo di una nave proveniente dal Marocco su un carico di melagrane a novembre. A rischio agrumi, pesche e nettarine e vite. Mentre il Sudafrica continua a non trattare a freddo le arance

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Le melagrane infestate da falsa Cydia sono un duro avvertimento per tutta l'ortofrutta europea: l'Ue deve intervenire per accertare se anche il Marocco sia un Paese in cui l'insetto si è insediato (Foto di archivio)

Fonte immagine: © grafnata - Adobe Stock

Nel mese di novembre 2023, nel porto mediterraneo di Almeria (Spagna) è stata intercettata e respinta una partita di melagrane proveniente dal Marocco, perché infestata da falsa Cydia (Thaumatotibia leucotreta). Ad operare il respingimento del carico nel porto andaluso è stato il Fito, il Servizio Fitosanitario della Spagna. Tanto si desume dal registro Europhyt-Traces della Commissione Europea per il mese di novembre. La notizia è stata diffusa dall'organizzazione interprofessionale spagnola degli agrumi Intercitrus e poi ripresa a fine dicembre dall'associazione di agricoltori di Valencia Ava - Asaja.

 

L'intercettazione ed il respingimento di questa partita di melagrane ha destato un certo scalpore, poiché la falsa Cydia, al pari della mosca orientale della frutta (Bactrocera dorsalis) è un insetto da quarantena ai sensi del Regolamento (Ue) 2016/2031 e quindi estremamente pericoloso e, al tempo stesso, il Marocco non figura nella lista dei Paesi dove è presente la falsa Cydia.

 

"Se la partita interessata fosse entrata e scaricata in un magazzino di Almeria, non solo la produzione di mandarini, arance o pompelmi sarebbe stata messa a rischio, ma anche tutti gli alberi da frutto che, oltre al melograno stesso, sono anch'essi ospiti di questa malattia" sottolinea una nota stampa dell'associazione degli agricoltori valenzani Asaja.

 

Tra le piante potenzialmente ospiti della falsa Cydia, infatti, secondo la scheda tecnica Eppo, figurano l'avocado, le viti, pesche, nettarinemanghi; alcuni ortaggi, come peperoni o melanzane; altre colture come il cotone o il mais e persino fiori ornamentali, come le rose.

 

Data la gravità dell'individuazione di un parassita così polifago, in grado di attaccare fino a 70 specie vegetali appartenenti a 50 famiglie diverse e che le analisi di rischio confermano che potrebbe moltiplicarsi in un clima mediterraneo come il Marocco o la Spagna, Intercitrus ha chiesto alle autorità europee di inviare ispettori per confermare l'entità della possibile presenza di Thaumatotibia leucotreta in Marocco.

 

"Questa intercettazione dovrebbe mettere in allerta l'intero settore ortofrutticolo spagnolo ed europeo e, se il sospetto sarà confermato, la Commissione Europea dovrebbe ripensare la sua politica contro questo parassita da quarantena la cui lotta è regolamentata come prioritaria in quanto è uno dei 20 con il maggiore impatto economico, ambientale e sociale" ha detto il presidente dell'Organismo Interprofessionale Iberico dell'Arancia e del Mandarino, Immacolato Sanfeliu.

 

Il problema non è da poco: oggi il Marocco è il primo fornitore extra Ue di frutta e verdura della Spagna, con 339.476 tonnellate importate da gennaio a settembre 2023 e il quinto con il più alto tonnellaggio esportato nello stesso periodo nell'Ue nel suo complesso (con 1,04 milioni di tonnellate, a breve distanza dagli altri quattro, che sono, nell'ordine, Costa Rica ed Ecuador (entrambi con 1,3 milioni di tonnellate), Egitto (1,1 milioni) e Sudafrica (1,09 milioni).

 

E la crescita del Marocco come fornitore ortofrutticolo della Spagna è esponenziale: negli ultimi dieci anni ha più che triplicato le sue esportazioni verso questo Paese (da 155mila tonnellate nel 2012 a 565mila tonnellate nel 2022). Il Marocco nella esportazione di agrumi - che sono considerati una delle principali vie di ingresso di questo parassita, anche se non l'unica - ha conosciuto un'evoluzione più irregolare, ma negli ultimi anni ha rivaleggiato con il Sudafrica per la leadership europea come fornitore extra Ue di mandarini, con Israele a breve distanza. Tanto è vero che da gennaio a novembre 2023 il Marocco ha esportato 79.869 tonnellate di piccoli agrumi nell'Ue, contro le 169.039 tonnellate del Sudafrica e le 79.567 tonnellate di Israele.


Se i sospetti fossero confermati e la falsa Cydia dovesse essere dichiarata presente in Marocco, "l'Ue scoprirebbe che i primi tre fornitori extraeuropei di clementine e mandarini soffrono tutti di questo parassita, quindi dovrebbe essere costretta - come chiediamo da tempo - ad imporre il trattamento a freddo anche ai mandarini di questi tre Paesi (Marocco, Sudafrica e Israele), non solo alle arance originarie di aree colpite da questo parassita, come stanno attualmente facendo" insiste Sanfeliu. Infatti, è del marzo 2023 la conferma della presenza di falsa Cydia in mandarini provenienti da Israele, Paese che, insieme al Sudafrica è oggi soggetto all'obbligo del trattamento a freddo.

 

A tal proposito, il presidente dell'interprofessione ribadisce che, finora e per la seconda campagna consecutiva, "le spedizioni di arance dal Sudafrica verso l'Ue continuano a non rispettare il trattamento a freddo approvato dalla Commissione Ue nel maggio 2022".

 

Se questo pericoloso parassita dovesse essere introdotto in Spagna - che colpisce, come è stato detto, l'intero settore ortofrutticolo - sarebbe molto difficile, quasi impossibile, debellarlo.

 

Questo è quanto avverte il Contingency Plan redatto dallo stesso Ministero dell'Agricoltura della Spagna nel 2020: "Gli insetticidi non sistemici (quelli che non penetrano nella pianta) non raggiungono le larve perché queste restano per la maggior parte della loro vita all'interno dei frutti e il parassita ha sviluppato resistenza anche agli insetticidi sistemici e agli insetticidi non sistemici comunemente usati".

 

Un avvertimento durissimo, valido ovviamente anche per il comparto agrumario e per l'ortofrutta d'Italia.

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