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Vigna e Olivo 2024, la difesa della vite deve essere più attiva

In primo piano durante il webinar tenutosi lo scorso 6 marzo le infezioni di peronospora e gli attacchi delle cicaline della vite. In entrambi i casi le mutate condizioni climatiche impongono misure di prevenzione e lotta più accurate

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Un contributo importante alla lotta e alla prevenzione potrà arrivare con l'adozione di tecniche di monitoraggio basate sul remote sensing (Foto di archivio)

Fonte immagine: Lucyin - Wikipedia

Le avversità della vite guadagnano terreno con il clima che cambia e per tenervi testa è necessario alzare la guardia con una difesa più attiva e rivolta alla prevenzione e con attività di contrasto sempre più selettive e tempestive, ma declinate in un'ottica di innovazione e sostenibilità. È questa la sintesi di quanto emerso durante il webinar gratuito "Vigna & Olivo 12° edizione - Tra innovazione e sostenibilità. Aggiornamenti tecnici per la viticoltura" tenutosi nel pomeriggio del 6 marzo 2024.

 

L'evento è stato organizzato da Associazione Vento di Maestrale con il patrocinio di: Regione Puglia - Servizio Osservatorio Fitosanitario, Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Bari, Coordinamento regionale periti agrari della Puglia (Corepa), Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (Arptra), Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (Aipp), Rete Gas Puglia - Gruppi di Acquisto Solidale.

 

I lavori sono stati moderati da Gianluca Chieppa, presidente Arptra, Associazione Regionale Pugliese Tecnici e Ricercatori in Agricoltura, e da Mimmo Pelagalli, giornalista di AgroNotizie®.

 

L'incontro si è aperto con i saluti iniziali di Gerardo Tedesco, presidente Associazione Vento di Maestrale, Oronzo Milillo, presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali Provincia di Bari, Ettore Zuccaro, rappresentante Corepa, Coordinamento Regionale Periti Agrari della Puglia, Gianfranco Romanazzi, professore Università Politecnica delle Marche, presidente Aipp. Gianluca Chieppa ha formulato i saluti dell'associazione Arptra che presiede e si è fatto portatore di un breve messaggio a nome del dirigente dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, Salvatore Infantino.

 

Nell'edizione 2024 di Vigna & Olivo si è confermato il classico focus incentrato su difesa fitosanitaria e fertilizzazione sostenibili.

 

Gli interventi istituzionali

In particolare, Gianfranco Romanazzi, professore dell'Università Politecnica delle Marche e presidente dell'Aipp ha relazionato su "Peronospora della vite: cosa abbiamo imparato dall'emergenza 2023?". Elemento fondamentale della campagna 2023 per Romanazzi è stata la siccità dell'inizio della primavera, che ha distolto l'attenzione dei viticoltori da possibili attacchi di peronospora.

 

Ma l'arrivo delle piogge intense e persistenti, almeno dalla metà di aprile e proseguite fino a tutto maggio, ha in molti casi impedito l'ingresso in vigna per poter effettuare i trattamenti, resi necessari anche dal contemporaneo aumento delle temperature. L'infezione primaria si è scatenata con le prime piogge di metà aprile, ma non nei vigneti di chi aveva comunque effettuato trattamenti preventivi.

 

Secondo Romanazzi, in questo quadro climatico, che per altro potrebbe ripetersi nella prossima primavera-estate, gioca un ruolo fondamentale il monitoraggio - da effettuarsi anche con Sistemi di Supporto alle Decisioni - finalizzato alla prevenzione dell'insorgere delle infezioni. Anche perché la peronospora è difficile da combattere all'inizio dell'inoculo, quando condizioni ambientali particolarmente propizie possono accelerare ed espandere successivamente l'infezione, incrementando i danni.

 

Considerazioni che appaiono ancor più avvalorate dal dato sui principi attivi autorizzati sopravvissuti alle numerose revoche: sono solo sette. E dalla constatazione che se resta vero che importanti passi avanti sono stati compiuti nel controllo biologico delle avversità fungine della vite, manca ancora un riscontro proprio per la peronospora.

 

Ha relazionato su "Approfondimenti sulle cicaline della vite" Alberto Alma, professore dell'Università di Torino - Disafa che ha illustrato le principali specie di tiflocibini presenti in Italia e in grado di attaccare la vite, concentrando largamente i danni sull'apparato fogliare. Per ogni specie trattata, Alma indica nella relazione chiaramente il ciclo biologico, gli areali dove prevalgono e i principi attivi utilizzabili per la lotta.

 

Tra le specie emergenti figura Erasmoneura vulnerata, originaria del Nord America, definita come prevalentemetne ampelofaga, era stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2004. Ma negli anni si è ben ambientata nel Nord Est, tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, anche se è stata intercettata in molte altre regioni: Trentino, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. E dal 2016 è stato registrato in Veneto un incremento delle popolazioni su vite.

 

Se le popolazioni risultano essere elevate, i sintomi possono estendersi su tutta la superficie fogliare, con accartocciamenti e parziali disseccamenti. Tale attività riduce di molto l'attività fotosintetica delle viti e incide negativamente sul grado zuccherino delle uve.

 

E un nuovo ospite indesiderato potrebbe presto arrivare: si chiama Arboridia kakogawana, una cicalina di origine asiatica, per ora giunta nel Sud della Russia occidentale (1999), in Ucraina e Romania (2016), Bulgaria (2019) e Serbia (2020).

 

Anche in questo caso il monitoraggio è e sarà la carta vincente: trappole per individuare i primi attacchi, per poi gestire da subito l'infestazione con adeguati trattamenti insetticidi. Senza contare la possibilità di utilizzare ovicidi.

 

Con riferimento agli areali pugliesi, dove di recente sono state scoperte piante attaccate dal batterio Xylella fastidiosa fastidiosa, in grado di infettare la vite, Alma ha spiegato che le tipiche cicaline della vite non sono in grado di funzionare da vettori dell'infezione batterica, in quanto non riescono con il proprio apparato boccale a raggiungere i vasi xylematici, dove si trova la linfa grezza che consente alla Xylella di vivere e riprodursi.

 

Luigi Tarricone e Giovanni Gentilesco, ricercatori del Centro di Ricerca Viticoltura ed Enologia di Turi (Ba) del Crea, hanno infine parlato di "Remote sensing e analisi di indici vegetazionali in viticoltura da vino". L'osservazione su alcuni vigneti tipici della Puglia è stata l'occasione per validare l'utilizzo degli indici vegetazionali per l'ottimizzazione delle pratiche agronomiche.

 

Secondo la relazione di Tarricone e Gentilesco, l'agricoltura di precisione può fornire un importante contributo al miglioramento dell'efficienza di gestione delle tecniche agronomiche in vigneto.

 

In particolare, gli indici multispettrali possono evidenziare buone correlazioni con i parametri legati al vigore: resa per ettaro e peso del legno di potatura dei tralci.
Tocca ai viticoltori diventare consapevoli che nelle fasi iniziali di accrescimento dei germogli la conoscenza della variabilità degli indici vegetativi può consentire di pianificare e applicare operazioni correttive per migliorare la resa e la qualità delle uve, con importanti ricadute in termini di resa e di qualità del prodotto finito.

 

Occorre però tenere nel debito conto che gli indici vegetativi sono influenzati da fattori quali le fasi fenologiche delle viti della stagione vegetativa. L'intelligenza artificiale sarà un utile supporto alle decisioni senza prescindere dall'osservazione in campo per verificarne la veridicità.

 

La variabilità spaziale in termini di vigoria delle viti è possibile determinarla anche senza l'uso di tecnologie avanzate.

 

Il contributo delle aziende

La seconda parte dell'evento è stata caratterizzata dalla partecipazione delle aziende, che hanno presentato le proprie soluzioni per le avversità.

 

In particolare, hanno tenuto relazioni Domenico Labriola, Chimiberg Diagro - Diachem Spa, che ha parlato di "Formulati innovativi Diagro per la nutrizione della vite" e Gianluca Scarcia, Sipcam, che si è intrattenuto su "Gestione sostenibile dei tripidi".

Luigi Evangelista, Gowan, ha presentato "Remedier vite: nuove opportunità d'impiego", mentre "Nuove proposte e conferme per la difesa della vite" è stato l'intervento di Roberto Balestrazzi, Nufarm.

 

Francesco Campanale, BIOGARD® Cbc, si è invece concentrato su "Caratteristiche e gestione per una corretta difesa ecosostenibile del vigneto".

Andrea Bergamaschi, Upl, ha relazionato su "Yukon®: soluzione innovativa per la difesa della vite", mentre Giuseppe Depinto, Corteva Agriscience ha illustrato "Strategie Corteva per la difesa della vite".

 

Luigi Amoruso, Manica, ha partecipato con "La novità che c'è sempre stata" mentre Danilo Slanzi, Bayer Cropscience, ha affrontato il tema "Soluzioni di difesa per la lotta alle cicalina della vite". Ultimo intervento per Vincenzo Losacco, Adama su "La famiglia Folpan Adama per la difesa del vigneto dalla peronospora".

 

Clicca sui nomi dei relatori per scaricare le presentazioni in pdf

 

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