Mais, le piogge intense complicano il diserbo
La primavera 2024 è stata caratterizzata da basse temperature e piogge intense che hanno reso più difficile il diserbo del mais, mentre hanno favorito la crescita delle infestanti. A complicare la situazione le restrizioni all'uso della terbutilazina e lo stop a s-metolachlor. Di come gestire le malerbe in questo quadro complesso si è discusso durante Campo Demo Diserbo Mais 2024
In tutto il Nord Italia gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con un meteo avverso che ha ritardato enormemente le semine di mais, così come il diserbo. Le piogge frequenti e le basse temperature hanno inoltre favorito lo sviluppo delle infestanti, mentre la limitata praticabilità dei terreni ha costretto ad un timing del diserbo tutt'altro che ottimale.
Di questa stagione maidicola partita in salita si è discusso durante Campo Demo Diserbo Mais 2024, un appuntamento annuale organizzato da Agricola 2000 che quest'anno si è tenuto a Pralboino, in provincia di Brescia. Un momento di condivisione in cui si è cercato di fare il punto sull'annata in corso. I tecnici del Centro di saggio hanno infatti messo a confronto diverse tesi di diserbo e le strategie proposte dalle aziende del settore. Tesi che sono state visitate durante l'evento del 14 giugno scorso.
A sinistra Francesco Vidotto, professore presso il Disafa dell'Università degli Studi di Torino, a destra Daniele Villa, presidente di Agricola 2000
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Piogge frequenti e freddo, una annata da infestanti
A fare il punto generale della situazione ci ha pensato Francesco Vidotto, professore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Disafa) dell'Università degli Studi di Torino, che ha sottolineato come le piogge frequenti che hanno caratterizzato tutta la primavera e le temperature relativamente basse abbiano favorito lo sviluppo della flora spontanea a discapito del mais. In particolare, dal primo aprile al 10 giugno scorso sono caduti al suolo circa 460 millimetri di pioggia, mentre a maggio si sono registrate temperature massime piuttosto basse.
Il mais, varietà DKC6812, è stato seminato il 16 aprile scorso, mentre sono stati testati tre differenti timing di diserbo: uno in pre emergenza il 19 aprile scorso, uno in post emergenza precoce, con il mais a due foglie, lo scorso 9 maggio, e un'applicazione post tardiva con il mais a quattro foglie, in anticipo rispetto alla normalità a causa della forte pressione di infestanti.
Nel testimone non trattato la galinsoga era molto presente
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Come ricordato da Vidotto, nel testimone non trattato le malerbe dicotiledoni più diffuse erano Galinsoga ciliata, che ha avuto una diffusione particolarmente elevata, Acalypha virginica, Chenopodium album, Solanum nigrum e Calystegia sepium. Mentre tra le graminacee, meno presenti, le specie più diffuse erano: Echinochloa crus-galli, Digitaria sanguinalis e Cynodon dactylon.
Focus sulle prove di Campo Demo Diserbo Mais 2024
(Fonte foto: Agricola 2000)
Le strategie di diserbo di Campo Demo
Come ci spiega Davide Fantini, tecnico di Agricola 2000, sono state messe a confronto tre tesi dedicate al diserbo di pre emergenza. Quest'anno il trattamento pre emergenza è andato molto bene per l'elevata piovosità successiva al trattamento.
Le prove in campo hanno dimostrato una buona pulizia del terreno, con i prodotti residuali che sono stati attivati correttamente dalle piogge frequenti. A quasi due mesi dal trattamento il suolo risulta pulito, anche se la presenza di piante ai primissimi stadi di sviluppo lascia presupporre che nelle prossime settimane ci sarà un aumento della flora spontanea. Tuttavia, la copertura del terreno assicurata dal mais, che sta velocemente chiudendo le file, dovrebbe contenere lo sviluppo della flora spontanea.
La tesi due (isoxaflutole, thiencarbazone e cyprosulfamide)
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Anche i trattamenti post emergenza precoce, con il mais a due foglie, hanno offerto dei buoni risultati, anche se in condizioni reali gli agricoltori probabilmente non sarebbero riusciti ad entrare in campo per trattare, nonostante il suolo sabbioso dreni velocemente l'acqua piovana. Le applicazioni di Campo Demo sono state eseguite infatti con una pompa a spalla, mentre un trattore, con tutta probabilità, non sarebbe potuto entrare il 9 maggio scorso.
I trattamenti di post precoce hanno intercettato delle infestanti già ad un grado elevato di sviluppo, con una copertura molto fitta del terreno. Nelle quattro tesi di prova le soluzioni testate hanno assicurato un buon grado di controllo, anche se in alcuni casi sono scappate dicotiledoni come akalifa e graminacee, in particolare digitaria e setaria. Si tratta, in ogni caso, di popolazioni non preoccupanti.
Tesi sette (dimethenamid, pendimetalin e mesotrione)
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Più fatica ha fatto il diserbo di post emergenza tardivo (quattro tesi a confronto), che è stato anticipato quando il mais era allo stadio di quattro foglie, in quanto le condizioni ambientali hanno sostenuto uno sviluppo vigoroso delle infestanti e il mais ha risentito fin dai primi stadi di sviluppo della competizione con la flora spontanea.
In aggiunta, i trattamenti effettuati in post emergenza precoce, ma soprattutto in post tardiva, non sono stati in grado di controllare completamente tutte le malerbe. La presenza di un cotico erboso consistente, con piante ben sviluppate, ha impedito infatti alla miscela erbicida di raggiungere gli esemplari da poco emersi, che quindi sono stati schermati e hanno potuto svilupparsi nel corso delle settimane successive al trattamento.
Tesi 12 (prosulfuron, nicosulfuron, dicamba)
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Le prove di diserbo delle aziende
La difesa erbicida del mais negli ultimi anni si è fatta più complicata, non solo a causa dei cambiamenti climatici, ma anche per le restrizioni volute dal legislatore sull'impiego della terbutilazina e il divieto all'impiego di s-metolachlor a partire dalla prossima campagna agraria. Mentre molecole oggi molto efficaci, come il pendimetalin, sono tra i candidati alla sostituzione ed è dunque prevedibile che presto o tardi non ne venga rinnovata l'autorizzazione.
Le prove delle aziende
(Fonte foto: Agricola 2000)
Le strategie proposte dalle case produttrici, oltre a testare l'efficacia dei propri prodotti, sono state volte anche a verificare l'adozione di strategie alternative all'impiego di terbutilazina e s-metolaclor. Anche in questo caso tutte le strategie proposte, in totale dieci (quattro di Certis Belchim, una di Bayer, una di FMC, una di Sipcam e tre di Syngenta), hanno avuto un buon controllo della flora spontanea. In alcune tesi sono scappate alcune specie, come ad esempio il convolvolo, la sorghetta o Acalypha, ma nel complesso non si tratta di infestazioni preoccupanti dal punto di vista della produttività del campo.
Una delle tesi non trattate
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Campo Demo, un momento di confronto
Concludendo, le prove di Campo Demo Diserbo Mais 2024 hanno registrato un'ottima performance delle strategie di diserbo pre emergenza, che hanno potuto giovarsi di un timing di applicazione ottimale e delle successive piogge che hanno attivato i prodotti, offrendo un controllo corretto della flora spontanea nei primi stadi di sviluppo del mais.
Anche i diserbi di post emergenza precoce hanno garantito una buona difesa, anche se il mais ha risentito della competizione con le infestanti nelle prime fasi di sviluppo. Infine, i diserbi di post emergenza tardiva, benché anticipati, hanno offerto un buon controllo della flora spontanea, anche se non ottimale.
"Campo Demo Diserbo Mais si conferma come un appuntamento per agricoltori e tecnici del settore per fare il punto sull'annata in corso e sull'evoluzione delle strategia di difesa del mais, che resta una coltura strategia per il nostro Paese nonostante le superfici siano costantemente in calo", conclude Daniele Villa.