Strategic Dialogue on the Future of Eu Agriculture: cosa c'è nel documento che ispirerà i primi 100 giorni di attività della Commissione Ue
Voci dall'Europa. Il documento di 110 pagine è il risultato del dialogo con 29 principali stakeholders del settore agroalimentare europeo, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico per raggiungere un'intesa e una visione comuni per il futuro dei sistemi agricoli e alimentari dell'Unione Europea
Il 4 settembre 2024, la neo rieletta presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha ricevuto ufficialmente la relazione finale dello studio denominato "Strategic Dialogue on the Future of Eu Agriculture”, annunciato nel settembre 2023 e avviato nel gennaio 2024, che ha riunito 29 importanti stakeholders del settore agroalimentare europeo, della società civile, delle comunità rurali e del mondo accademico per raggiungere un'intesa e una visione comuni per il futuro dei sistemi agricoli e alimentari dell'UE.
Ecco l'elenco dei rappresentanti dei 29 stakeholders coinvolti: Leo Alders (Fertilizers Europe), Lili Balogh (Agroecology Europe), Faustine Bas-Defossez (European Environmental Bureau), Kristjan Bragason (European Federation of Food, Agriculture and Tourism Trade Unions), Ariel Brunner (Bird Life Europe & Central Asia), Marco Contiero (Greenpeace Europe), Christel Delberghe (Eurocommerce), Thierry de L'Escaille (European Landowners' Organization), Michael Gohn (Euroseeds), Monique Goyens (BEUC The European Consumer Organisation), Thibaut Guignard (European LEADER Association for Rural Development), Nelli Hajdu (European Liaison Committee for Agricultural and Agri-Food Trade), Sjoukje Heimovaara (Wageningen University and Research), Dirk Jacobs (FoodDrinkEurope), Christiane Lambert (COPA Committee of Professional Agricultural Organisations), Joseph Lechner (Geopa-COPA Employers' Group of Professional Agricultural Organisations), Philip Lymbery (Eurogroup for Animals), Peter Meedendorp (CEJA European Council of Young Farmers), Marta Messa (Slow Food), Lennart Nilsson (Cogeca General Confederation of Agricultural Cooperatives), Spyros Papadatos (Rural Youth Europe), Jan Plagge (IFOAM Organics Europe), Rocco Renaldi (FoodServiceEurope), Claire Skentelbery (EuropaBio), Geneviève Savigny (European Coordination Via Campensina), Nina Schindler (European Association of Co-operative Banks), Uno Svedin (EURAGRI), Jacques Vandenschrik (European Food Banks Federation) e Gelsomina Vigliotti (European Investment Bank).
Non possiamo non notare la predominanza delle associazioni di agricoltori a vario titolo (11, tra cui 2 del biologico), delle associazioni del commercio (6), degli ecologisti (4), università e ricerca (3), fanalini di coda a pari merito le banche (2), le università (2), i produttori di mezzi tecnici (2: sementi e fertilizzanti, prodotti fitosanitari – né biologici né chimici - non pervenuti) e altre associazioni (consumatori e contro lo spreco alimentare).
Le conclusioni
Il corposo documento (110 pagine) analizza la complessa situazione dell'agricoltura comunitaria e propone alcune conclusioni, di seguito riportiamo un riassunto di quelle che interessano alla nostra filiera.
Fertilizzanti
L'azione dovrà essere all'insegna dell'economia circolare della lotta allo spreco dei nutrienti (specialmente azoto e fosforo) per evitare l'eutrofizzazione delle acque e l'inquinamento da nitrati. Un'altra sfida sarà riduzione dei gas serra nel ciclo produttivo dei fertilizzanti.
Sviluppo e uso del biocontrollo
I mezzi per il biocontrollo dovranno diventare sempre più alternative ai mezzi tecnici tradizionali, per questo motivo la Commissione dovrà, nel 2025, implementare un robusto impianto legislativo per questo tipo di prodotti che dovrà:
- assicurare processi autorizzativi veloci mantenendo il consueto elevato livello di indagine scientifica nella valutazione
- promuovere pratiche di biocontrollo in azienda come la produzione di prodotti fitosanitari naturali e il pull-push, cioè la coesistenza di piante repellenti (push) e piante attrattive (pull). Nostro commento: torniamo alla poltiglia bordolese? Cambiamo il 1107/2009?
- incoraggiare il trasferimento di conoscenza tra tutti gli attori della filiera, indispensabile quando si utilizzano prodotti molto "tecnici” come quelli del biocontrollo (a usare le "spazzole biologiche” sono buoni quasi tutti)
- incrementare la capacità amministrativa degli Stati membri per poter gestire in modo efficiente, efficace e sicuro i dossier dei prodotti per il controllo biologico, delle sostanze naturali e quelle a basso rischio
- allargare la ricerca sulle problematiche del biocontrollo alla riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici e all'economia delle aziende agricole, per creare un'immagine più olistica dell'impatto del suo uso.
Infine, i Paesi membri dovranno fare la loro parte nell'assicurare tempistiche di autorizzazione veloci per i prodotti destinati al biocontrollo per assicurare la rapida disponibilità sul mercato di valide alternative ai mezzi tecnici tradizionali.
Commento a caldo
Indubbiamente dovremo tornare più volte sull'argomento per poter sviscerare adeguatamente le problematiche affrontate dal Dialogo Strategico. La mancanza di rappresentanti di quelli che mettono a disposizione le soluzioni per il biocontrollo (ad esempio le associazioni di produttori di mezzi tecnici per la difesa delle colture) è abbastanza singolare, ma comprendiamo la necessità di assicurarsi l'appoggio delle organizzazioni degli agricoltori che nella scorsa legislatura sono stati decisivi nell'affossamento del Sur.
Vedremo cosa succederà nei primi 100 giorni di attività della Commissione.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
Comunicato stampa "Il dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura dell'Ue presenta la sua relazione finale alla presidente von der Leyen"