Nuova Pac e SRA19, che cos'è e come funziona la riduzione dei fitofarmaci
L'intervento SRA19, contenuto nei Complementi per lo Sviluppo Rurale, prevede la messa in campo di diverse azioni per ridurre l'uso e l'impatto degli agrofarmaci. Sono solo quattro le regioni che hanno aderito: Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto
La Pac 2023-2027 ha adottato una nuova struttura di gestione delle risorse e se in passato eravamo abituati a parlare di Programmi di Sviluppo Rurale per indicare i provvedimenti presi dalle singole regioni per attuare il Secondo Pilastro della Pac, oggi bisogna parlare di Csr, Complementi per lo Sviluppo Rurale. Al loro interno, i ventuno Csr (uno per ogni regione e provincia autonoma) sono suddivisi in otto Gruppi di interventi, dalla A alla H, e ogni Gruppo di intervento si suddivide in sottointerventi (denominati ACA).
La SRA19, quindi Gruppo A (gli Impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione) sottointervento 19, mira alla riduzione dell'uso di fitofarmaci. Questo intervento, che si articola in più azioni, ha come obiettivo quello di migliorare la sostenibilità delle pratiche agricole e proteggere le risorse naturali. Un impegno che prevede un premio per quegli agricoltori che decidono di aderirvi.
Impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione
(Fonte foto: Angelo Frascarelli, Università degli Studi di Perugia)
Le tre azioni della SRA19
La SRA19 persegue diversi obiettivi generali della Pac, come ad esempio "favorire lo sviluppo sostenibile e un'efficiente gestione delle risorse naturali come l'acqua, il suolo e l'aria, anche attraverso la riduzione della dipendenza chimica". Contribuire ad "arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi". Infine, "migliorare la risposta dell'agricoltura dell'Unione alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi gli alimenti di qualità elevata, sani e nutrienti prodotti in maniera sostenibile".
Per perseguire questi obiettivi l'Unione Europea, in accordo con le regioni e il Governo nazionale, ha identificato tre azioni (attivabili in maniera variabile a seconda delle regioni).
Riduzione della deriva dei fitofarmaci. L'obiettivo dell'Azione 1 è ridurre del 50% la deriva dei fitofarmaci durante l'applicazione. Questa misura è pensata per limitare la dispersione accidentale di agrofarmaci verso aree non bersaglio, come corsi d'acqua o terreni non trattati e si allinea con la Direttiva 2009/128/CE sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, recepita in Italia tramite il Pan.
Le tecniche adottabili includono l'uso di:
- ugelli antideriva ad iniezione d'aria,
- ugelli a specchio per barre irroratrici per colture erbacee,
- manica d'aria su barre a polverizzazione meccanica (esclusi interventi in pre emergenza e post emergenza precoce),
- sistemi di distribuzione localizzata (per irroratrici per colture erbacee) e con schermature (per colture arboree),
- sistemi con paratie per la chiusura del flusso d'aria,
- macchine irroratrici a tunnel.
Limitazione dell'uso di sostanze pericolose. L'Azione 2 prevede la riduzione o l'eliminazione dei fitofarmaci contenenti sostanze classificate come candidate alla sostituzione ai sensi del Regolamento (CE) n. 1107/2009. L'obiettivo è limitare i rischi per l'ambiente e la salute umana. Le restrizioni variano per coltura e area geografica, con alcune regioni che hanno scelto di aggiungere ulteriori sostanze alla lista di quelle vietate.
Strategie avanzate di difesa delle colture. L'ultima azione incentiva l'adozione di metodi di difesa biologici o biotecnologici, che sostituiscono i fitofarmaci tradizionali.
Tra le tecniche avanzate promosse troviamo:
- Confusione sessuale per il controllo degli insetti nocivi tramite feromoni.
- Uso di bioinsetticidi, come Bacillus thuringiensis, per la protezione delle colture.
- Applicazione di antagonisti naturali, come il Trichoderma, per prevenire malattie fungine.
Esigenza o esigenze affrontate mediante l'intervento
(Fonte foto: Piano Strategico della Pac)
SRA19, quattro regioni aderiscono
Solo quattro regioni italiane hanno deciso di aderire alla SRA19, prevedendo quindi dei pagamenti per quegli agricoltori che intendono impegnarsi per ridurre l'impiego degli agrofarmaci. Le regioni sono: Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Abruzzo
L'Abruzzo ha optato per le Azioni 1 e 2, escludendo l'Azione 3. Questa scelta riflette l'intenzione di promuovere principalmente l'agricoltura biologica e integrata. Gli interventi si concentrano dunque su tecnologie per la riduzione della deriva e la limitazione di sostanze attive pericolose.
"La Regione Abruzzo attua l'intervento considerata la necessità di allinearsi agli obiettivi della Strategia Farm to Fork (riduzione del 50% dell'uso dei prodotti fitosanitari più pericolosi e individuati come candidati alla sostituzione) nonché contribuire al raggiungimento degli obiettivi della strategia sulla biodiversità", si legge nel Piano Strategico Pac (Psp).
Emilia Romagna
L'Emilia Romagna ha attivato tutte le azioni, focalizzandosi su un approccio integrato per amplificare l'effetto positivo sull'ambiente. La regione consente la cumulabilità degli impegni, rendendo possibile combinare diverse azioni su una stessa superficie. Le tecniche di difesa avanzata sono applicate a colture orticole e frutticole, con l'adozione di metodi di controllo biologico e l'obbligo di utilizzo di registri informatizzati per i trattamenti. In merito alla superficie minima, la Regione Emilia Romagna non ha introdotto vincoli.
Lombardia
La Lombardia ha attivato tutte e tre le azioni, riconoscendo la riduzione dell'uso dei fitofarmaci come prioritaria per il settore agricolo regionale. La regione enfatizza la gestione delle colture erbacee e arboree, con requisiti specifici per superficie minima e tecnologie utilizzate. Le restrizioni includono limitazioni sui trattamenti per colture come mais, vite e frutticole, con una particolare attenzione alle pratiche di difesa avanzata.
Veneto
Il Veneto ha scelto di attivare tutte e tre le azioni, con specifiche restrizioni per sostanze che hanno un impatto negativo sui corpi idrici. La regione permette la cumulabilità tra le azioni e adotta limiti stringenti su alcune sostanze attive. Inoltre, viene incentivato l'uso di sistemi avanzati di irrorazione e la formazione obbligatoria per gli agricoltori.
SRA19: regioni fredde nell'adesione
L'intervento "Riduzione dell'impatto dell'uso di prodotti fitosanitari" prevede un sostegno per ettaro di Sau a favore dei beneficiari che si impegnano a ridurre la deriva e l'impiego di sostanze attive classificate come candidate alla sostituzione, oltre che ad introdurre metodi di difesa più evoluti, che vanno oltre il mero utilizzo dei prodotti fitosanitari.
La SRA19 sicuramente risponde alla richiesta di una certa parte dell'opinione pubblica che chiede una riduzione dell'impiego degli agrofarmaci. Una richiesta che ha caratterizzato la politica della precedente amministrazione von der Leyen, che oggi invece sembra essere più cauta su questo fronte.
Resta da capire se l'adesione limitata, di sole quattro regioni, purché grandi, sia da leggere come un limitato interesse verso questo tema o se semplicemente siano stati scelti altri strumenti per perseguirlo, come ad esempio la SRA29 (pagamento al fine di adottare e mantenere pratiche e metodi di produzione biologica).