Cani robotici nei noccioleti? Una soluzione contro gli uccelli
Agricoltori australiani hanno provato ad utilizzare dei cani robotici nei loro corileti per tenere lontani gli uccelli e proteggere il raccolto. Una soluzione innovativa che però solleva diversi dubbi
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Il cane Spot della Boston Dynamics
Fonte immagine: The MTC
Si sa, i cani sono i migliori amici dell'uomo e molti agricoltori fanno affidamento su questi mammiferi a quattro zampe per proteggere le greggi o sorvegliare le proprie aziende agricole. I cani in carne ed ossa potrebbero però essere sostituiti da animali in ferro e circuiti elettrici, software e sensori. In Australia, infatti, alcuni agricoltori stanno testando l'uso di cani robot per proteggere le nocciole dagli uccelli.
Ogni anno, infatti, i volatili provocano danni ingenti ai corileti australiani, causando perdite milionarie per i produttori. La sfida di proteggere i raccolti senza compromettere l'ambiente o aumentare i costi di gestione è cruciale per l'industria delle nocciole, fortemente dipendente dalle importazioni.
La Hazelnut Growers of Australia, in collaborazione con la Charles Sturt University, sta esplorando soluzioni innovative, tra cui l'uso di cani robotici a quattro zampe per dissuadere gli uccelli senza arrecare loro alcun danno. Questi robot, progettati per camminare tra gli alberi e spaventare i volatili, si vanno ad aggiungere agli strumenti già utilizzati, come reti antiuccello, dissuasori ottici, cannoncini ad aria compressa e anche droni.
"Molti piccoli produttori hanno abbandonato la coltura delle nocciole perché non riuscivano a gestire gli attacchi degli uccelli. Il cane robotico offre un'opzione aggiuntiva per affrontare questa sfida", ha raccontato al giornale locale ABC Trevor Ranford, direttore esecutivo della Hazelnut Growers of Australia.
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Il robot cane scende in campo
A dire il vero, la sperimentazione australiana sembra molto una trovata pubblicitaria, piuttosto che una reale soluzione ad un problema concreto. Come si può vedere nel video pubblicato nell'articolo su ABC, a muoversi tra l'erba è Spot, il robot cane della Boston Dynamics, uno dei giganti della robotica, spinoff del MIT acquistato prima da Google e oggi di proprietà di Hyundai Motor Company.
Questo robot è stato sviluppato non certo per i lavori agricoli, quanto per le ispezioni in impianti industriali o centrali nucleari, il soccorso di feriti in disastri naturali, il monitoraggio di installazioni critiche, come piattaforme petrolifere o addirittura come supporto alle truppe in scenari di guerra.
Il robot è stato sviluppato per le ispezioni in impianti industriali o centrali nucleari, il soccorso di feriti in disastri naturali, il monitoraggio di installazioni critiche
Le cose che riesce a fare sono sorprendenti. Si muove in qualunque contesto ambientale: sa saltare un ramo, scendere le scale, schivare ostacoli, correre e perfino rotolarsi a terra come un vero cane.
Questo quadrupede è lungo poco più di 1 metro e pesa circa 33 chilogrammi, batteria inclusa, che offre un'autonomia di 60 minuti. Spot può raggiungere una velocità massima di 1,6 metri al secondo ed è anche in grado di trasportare fino a 14 chilogrammi di payload, consentendo l'integrazione di sensori o altre attrezzature utili per applicazioni specifiche.
Dal punto di vista della visione e della navigazione, Spot è dotato di un sistema di telecamere che fornisce una visione completa a 360 gradi, rendendo facile evitare gli ostacoli. Il robot è resistente alle condizioni ambientali più impegnative, è classificato con un grado di protezione IP54, che lo rende immune a polvere e spruzzi d'acqua. Inoltre, può operare in un intervallo di temperature che va da -20°C a 45°C, dimostrando la sua versatilità anche in ambienti estremi.
Un robot sorprendente, ma certo non a buon mercato. Il suo costo è di diverse migliaia di euro e il suo utilizzo in campo, benché affascinante, sembra essere sproporzionato. Inoltre, non si capisce in quale modo questo robot, alto circa mezzo metro, possa disturbare gli uccelli che si nutrono delle nocciole sugli alberi, visto che non sa neppure abbaiare.
Affinché soluzioni robotiche come quella rappresentata da Spot abbiano successo, è necessario che siano a basso costo e di semplice utilizzo, in modo che possano davvero trovare il proprio posto all'interno del contesto agricolo.
Investire nel futuro della nocciola australiana
I consumatori australiani amano le nocciole, ma la maggior parte dei consumi è soddisfatta dal prodotto importato. Per sostenere l'industria locale, AgriFutures Australia ha stanziato un finanziamento di 2 milioni di dollari per un programma di ricerca e sviluppo tecnologico. Questo investimento mira a migliorare le tecniche di coltivazione e ad attrarre nuovi produttori. E l'impiego del cane Spot rientra proprio in questa missione.
Intervistati dal quotidiano australiano ABC, Jean e Basil Baldwin, agricoltori con terreni vicino a Orange, hanno evidenziato quanto sia importante affrontare il problema degli uccelli e migliorare le pratiche di gestione post raccolta, "dopo trenta anni di esperienza, ci sono ancora tante domande senza risposta. Il nuovo finanziamento ci aiuterà a trovare soluzioni per lo stoccaggio, l'essiccazione e il controllo degli uccelli".