2025
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Diserbo mais, come controllare le infestanti in cinque passi

La diminuzione delle sostanze attive disponibili per il diserbo del mais sta complicando la vita degli agricoltori. Effettuare un controllo soddisfacente delle infestanti è però possibile, seguendo cinque passi

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Un buon diserbo del mais è alla base della produttività del campo (Foto di archivio)

Fonte immagine: AgroNotizie®

Nel 2024 gli agricoltori hanno detto addio a s-metolachlor, un graminicida ad azione residuale ampiamente utilizzato per il diserbo di pre emergenza del mais. Una mancata autorizzazione che ha complicato un quadro reso già difficile da altre restrizioni, come quella all'uso della terbutilazina, un altro erbicida residuale, questa volta con focus sulle foglie larghe.

 

"Eppure, ottenere un controllo soddisfacente delle erbe infestanti è ancora possibile, anche se più difficile", spiega Donato Loddo, ricercatore dell'Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (Ipsp) - Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ed esperto di gestione della flora spontanea. "Serve una gestione integrata che metta in campo diversi strumenti e strategie in grado di adattarsi all'andamento stagionale. Ma anche gli agricoltori devono rinunciare all'idea di avere sempre un campo perfettamente pulito".

Per una corretta gestione delle malerbe del mais è indispensabile agire su cinque fronti:

  • Uso consapevole degli erbicidi disponibili.
  • Rotazione colturale, quando possibile, e uso delle cover crop.
  • Diserbo meccanico, anche con strumenti 4.0 e innovativi.
  • Semine intelligenti.
  • Scelta delle giuste genetiche.

 

"Ognuna di queste tecniche può fare la sua parte e ogni agricoltore, sulla base delle proprie caratteristiche aziendali e a seconda dell'andamento meteo, deve scegliere gli strumenti migliori per gestire la flora spontanea", specifica Loddo.

 

Vediamo ora quali sono gli strumenti disponibili nella cassetta degli attrezzi dell'agricoltore.

 

Mais: la corretta gestione delle malerbe

 

Uso consapevole degli erbicidi

Anche senza contare su s-metolachlor e terbutilazina, per i maiscoltori ci sono ancora diverse molecole di pre emergenza disponibili. È indubbio però che molti si stanno spostando sui diserbi di post emergenza.

 

"Diminuendo le sostanze attive ammesse, non dobbiamo fare l'errore di affidarci solo a quelle rimaste, magari appartenenti al medesimo gruppo, come gli inibitori dell'Als. Il rischio altrimenti è che si selezionino popolazioni di malerbe resistenti", sottolinea Loddo.

 

Un prodotto che può essere utilizzato sia in pre emergenza che in post precoce è Adengo® Xtra di Bayer, un erbicida a base di isoxaflutole e tiencarbazone metile. Un prodotto concentrato, versatile, che negli ultimi anni è stato scelto da sempre più maiscoltori perché risponde alle esigenze di una maiscoltura moderna.

 

L'aspetto interessante di Adengo® Xtra è l'ampia finestra di utilizzo, dal pre emergenza al mais a tre foglie, nonché il fatto che, grazie a isoxaflutole, sia in grado di controllare bene la sorghetta da seme e di condizionare quella da rizoma, da debellare poi con un ritocco successivo. La presenza del tiencarbazone metile poi assicura il controllo di graminacee annuali e anche delle foglie larghe.

 

"Adengo® Xtra può essere utilizzato anche in miscela con Roundup® in pre emergenza, da applicare entro 72 ore dalla semina", spiega Emanuele Badalotti, agronomy expert Corn Italia. "In questo modo ho un controllo ottimale delle infestanti emerse e mantengo il campo pulito nel tempo. Inoltre, sfrutto un meccanismo d'azione differente, che aiuta a perseguire una gestione integrata delle infestanti".

 

Rotazioni colturali

Adottare ampie rotazioni è uno dei metodi più efficaci per gestire le erbe infestanti, ma questo non è sempre possibile visto che ci sono molte aziende che, per diverse ragioni, praticano la monosuccessione.

 

Per chi riesce a differenziare le colture, un aspetto da tenere presente riguarda la scelta dei diserbi. Occorre infatti stare attenti a non utilizzare, sulla coltura dell'anno, una sostanza attiva appartenente alla stessa famiglia che poi si userà sul granturco la stagione successiva. Se ad esempio si fa soia-mais, è bene che non si utilizzino inibitori dell'Als in entrambe le stagioni, come ad esempio il tifensulfuron metile o l'imazamox in soia e il nicosulfuron in mais. E va sempre ricordato che due sostanze attive differenti possono avere lo stesso meccanismo di azione.

 

"Per chi pratica la monosuccessione ci sono due approcci da tenere presenti. Il primo riguarda la gestione del campo post raccolta. Bisogna infatti evitare che le malerbe, liberate dalla presenza del mais, vadano a seme in autunno. Per farlo si può usare un prodotto erbicida non selettivo, come glifosate, oppure una leggera lavorazione del suolo. È una spesa aggiuntiva, certo, ma serve a rendere più gestibile il diserbo la primavera successiva", sottolinea Donato Loddo.

 

L'altro aspetto riguarda l'uso delle cover crop. Seminare una coltura tra le stoppie consente di coprire il terreno, assolvendo da un lato agli obblighi della Pac, ma impedendo anche un eccessivo sviluppo delle infestanti. Se poi la cover crop è geliva, morirà con l'arrivo del freddo, in caso contrario potrà essere terminata meccanicamente.

 

Diserbo meccanico

La gestione meccanica delle infestanti è una soluzione che sta ricoprendo sempre maggiore attenzione, poiché efficace e, non utilizzando erbicidi di sintesi, viene considerata da alcuni maggiormente sostenibile, anche se con una carbon footprint elevata.

 

"Oltre alle attrezzature tradizionali sono interessanti le sarchiatrici di precisione. Macchine che, combinando la tecnologia GPS-RTK e la guida automatica del trattore con sensori ottici che individuano la coltura, sono in grado di correggere la traiettoria del trattore e mantenere la giusta posizione nell'interfila, in modo da avvicinarsi il più possibile alle file per eliminare al meglio le infestanti senza danneggiare il mais", sottolinea Loddo.

 

Due metodi alternativi e relativamente nuovi sono l'elettrodiserbo e il pirodiserbo. Nel primo caso degli elettrodi, strisciando al suolo nell'interfila, devitalizzano le infestanti senza danneggiare il mais. Nel secondo caso, invece, dei bruciatori (alimentati a LNG) eliminano le foglie delle plantule impedendone lo sviluppo.

 

Semine intelligenti

Semine precoci, già ad inizio marzo, sebbene provino a mettere in salvo il mais dalla penùria di acqua estiva, allungano di molto i tempi di emergenza e di sviluppo delle piante. Per questo sarebbero da evitare, seminando invece a fine marzo o ad aprile, quando le temperature più elevate consentono una partenza più veloce e una copertura del terreno ottimale.

 

Un trattamento di pirodiserbo su mais in pieno campo

Un trattamento di pirodiserbo su mais in pieno campo

(Fonte immagine: Marco Fontanelli - Università di Pisa)

 

Ormai abbastanza diffusa è invece l'adozione della falsa semina, la preparazione cioè del terreno in anticipo rispetto alla data di semina, in modo da lasciare il tempo alle infestanti di emergere. Queste vengono poi devitalizzate o con un leggero passaggio di erpice oppure con un prodotto a base di glifosate, come Roundup®.

 

Genetiche innovative

Infine, non si può non affrontare il tema della genetica, visto che Bayer ha da poco lanciato sul mercato Preceon - Smart Corn System, una nuova concezione di mais a statura ridotta, da seminare ad altissime densità (dodici-quattordici piante al m2). Tra le numerose caratteristiche di questi nuovi ibridi, utilizzabili sia per la granella che per il trinciato, c'è l'elevata fogliosità e una distanza ridotta tra i nodi, che aumenta la capacità di copertura del terreno delle foglie.

 

"L'elevata densità di semina, la fogliosità abbondante e il prolungato stay green delle foglie basali, rendono lo smart corn in grado di contribuire alla gestione delle infestanti, che hanno meno chance di svilupparsi sotto la copertura fornita dal mais", conclude Donato Loddo. "Questo consente un buon contenimento delle malerbe a crescita tardiva, come ad esempio acalifa e galinsoga".

 

Lo smart corn di Bayer offre una copertura ottimale del terreno

Lo smart corn di Bayer offre una copertura ottimale del terreno

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Serve una gestione integrata delle infestanti

Come sottolineato da Donato Loddo, in futuro sarà sempre più cruciale una certa tempestività di adattamento nella gestione delle infestanti del mais. "Anche se ad inizio campagna si possono fare dei piani, l'andamento stagionale e le restrizioni normative rendono necessaria una certa flessibilità".

 

I trattamenti erbicidi rimangono dunque fondamentali, ma vanno inseriti in una gestione integrata delle infestanti, che consenta all'agricoltore di avere una produzione soddisfacente e al contempo scongiuri il rischio di selezione di popolazioni resistenti. Per questo è l'agricoltore il primo a dire #iocitengo, l'hashtag scelto da Bayer per l'iniziativa AgriCampus.


 

Bayer AgriCampus è un'iniziativa lanciata da Bayer Crop Science Italia con l'obiettivo di promuovere l'uso consapevole degli agrofarmaci.
Image Line® è partner e su AgroNotizie® ha creato una rubrica per ospitare i contributi provenienti da Bayer e dai partner di AgriCampus.
Consigli tecnici che se seguiti si traducono in vantaggi sia per l'agricoltore che per l'ambiente e i consumatori. Perché per tutti gli attori della filiera vale l'hashtag #iocitengo

Appuntamento a marzo per la nuova puntata di Bayer AgriCampus




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