Residui di prodotti fitosanitari, il report ufficiale sull'ultima riunione Ue. Si parla anche di rame e di matrina
Voci dall'Europa. Una nota del BfR scagiona il famoso (o famigerato) alcaloide

La struttura della matrina
Fonte immagine: Aethyta, Public domain, via Wikimedia Commons
Sappiamo già i risultati della prima riunione dello Scopaff (Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed) – Section Phytopharmaceuticals – Pesticide Residues, che si è tenuta in forma ibrida il 17-18 febbraio 2025, ma la pubblicazione del report ufficiale da parte della Commissione offre sempre spunti di notevole interesse.
Vediamo quali.
Rame rame rame
In un precedente articolo abbiamo commentato la nota dell'Efsa ("Statement") sui limiti massimi di residuo del rame come conseguenza della diminuzione dei valori di ADI (dose giornaliera accettabile) approvati come aggiornamento del Renewal report della sostanza alla fine del 2023.
In particolare erano sembrate abbastanza singolari le alternative proposte dall'agenzia che variavano da pochi milligrammi/kg a seconda della matrice a più di cento, sempre a seconda della matrice. Sulla base di questo documento verrà redatta una proposta di regolamento che verrà discusso nella riunione del 23-24 giugno 2025.
Chissà se ci sarà convergenza sulle colture da ritenersi strategiche e per le quali consentire limiti più alti o se sarà l'occasione per limitare ulteriormente i quantitativi annui di rame utilizzabili come prospettato da alcuni paesi a cominciare dalla Francia che per questo motivo sta tenendo bloccate tutte le procedure di rinnovo?
Uno Stato membro ha sollevato una questione riguardo l'ennesima incongruenza tra normative che si occupano di rame sotto aspetti diversi.
Durante le riunioni precedenti (23-24 settembre 2024 e 25-26 novembre 2024), il Comitato ha notato che i risultati del monitoraggio dei composti di rame negli alimenti trasformati a base di cereali per lattanti e bambini piccoli potrebbero essere superiori al limite generale di 0.01 mg/kg stabilito nella Direttiva 2006/125/CE per i residui di prodotti fitosanitari.
Parallelamente, la Direttiva 2006/125/CE stabilisce dei limiti massimi per vitamine, minerali ed oligoelementi aggiunti. Per il rame, questa direttiva fissa un limite di 0.04 mg per 100 kcal, il che può portare a residui nell'intervallo di 1.5 mg/kg negli alimenti trasformati a base di cereali e 0.3 mg/kg in altri alimenti come le puree.
Inoltre, il Regolamento Delegato (UE) 2016/127 stabilisce limiti minimi e massimi di rame nelle formule per lattanti e di proseguimento rispettivamente a 0.06 e 0.1 mg per 100 kcal. Allo stesso modo, il Regolamento Delegato (UE) 2016/128 fissa limiti per il rame negli alimenti a fini medici speciali per lattanti.
La Commissione ha informato il Comitato di aver ricevuto una lettera da una parte interessata che evidenziava come non ci fossero problemi di salute legati al contenuto di rame negli alimenti per lattanti e bambini piccoli, in cui il rame è aggiunto intenzionalmente come nutriente essenziale. La Commissione ha riconosciuto la necessità di modificare le disposizioni legislative relative ai livelli di rame. Tuttavia, al momento non è prevista una revisione dei regolamenti sugli alimenti per lattanti e bambini piccoli per quanto riguarda il rame.
Considerando che l'Efsa ha concluso nel suo recente parere scientifico che non vi sono preoccupazioni riguardo al livello di assunzione di rame, le misure di applicazione degli Stati membri dovrebbero essere proporzionali al livello di rischio per la salute.
Insomma, il solito pasticcio che la Commissione non è intenzionata a sanare, almeno per il momento. Quindi le eventuali sanzioni le pagherà la Commissione?
Matrina
Questa volta la matrina, insetticida che in passato fu causa di sequestri in quanto aggiunto a prodotti venduti come ammendanti ma utilizzati per altri scopi, non ha nessuna colpa!
L'alcaloide e il suo derivato ossimatrina furono trovati in radici di liquirizia e inizialmente ciò fu attribuito all'utilizzo illegale di insetticidi su questa coltura. Poiché i riscontri di questo tipo sono normalmente la punta dell'iceberg ed essendo la matrina un sorvegliato speciale, la Commissione ha incaricato l'Efsa di fare chiarezza sull'argomento.
Nella riunione è stato illustrato un lavoro del BfR (Istituto tedesco per la valutazione del rischio, quello che ha valutato il dossier di rinnovo del glifosate nella contesa con lo Iarc) da cui si evince che i residui di questi alcaloidi nelle radici di liquirizia sono invece dovuti a contaminazioni accidentali con radici di specie di Sophora (alberi della pagoda), che hanno un aspetto simile e vengono raccolte insieme in natura. Queste sostanze sono prodotte dalle piante di Sophora come difesa contro i predatori, come gli insetti. Comunque anche se la contaminazione è accidentale, occorre verificare se i consumatori corrono dei pericoli.
Secondo la valutazione dell'istituto tedesco, anche se non esistono dati sufficienti per escludere la genotossicità della matrina e del suo derivato, i livelli di residui riscontrati sono al di sotto della soglia universalmente accettata in questo tipo di situazioni.
omunque prossimamente l'Efsa dovrà pubblicare uno Statement o una Reasoned Opinion sui livelli massimi di residui accettabili per la matrina, tenendo conto proprio di queste contaminazioni accidentali. Ci dobbiamo attendere l'intervento dello Iarc?
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
- Sito della Commissione Ue sulle riunioni dei comitati