2025
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Forficula su pesco e albicocco, come evitare i danni

Negli impianti di pesco e albicocco la presenza della forbicina (Forficula auricularia) si è fatta sempre più importante, con danni diretti e indiretti che rendono i frutti invendibili. Abbiamo incontrato Fabio Franceschelli, tecnico di Astra Innovazione, per capire come gestire questo insetto

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Un adulto di forficula su una pesca

Fonte immagine: Fabio Franceschelli di Astra Innovazione

La forficula (Forficula auricularia), nota ai più come forbicina, è un insetto molto diffuso e conosciuto, ma di cui paradossalmente si sa ancora poco. Una volta la sua presenza nei frutteti veniva considerata di marginale importanza, ma negli ultimi anni i danni che causa a pesche, nettarine e albicocche, ma anche alle ciliegie, stanno mettendo gli agricoltori in allarme.

 

Sia le neanidi che gli adulti si arrampicano lungo il tronco delle piante e una volta raggiunti i frutti si cibano di buccia e polpa, provocando delle rosure che rendono il prodotto invendibile, anche a causa dell'avvio di infezioni fungine. Per capire meglio il ruolo di questi insetti e soprattutto come gestirli, abbiamo incontrato Fabio Franceschelli, tecnico di Astra Innovazione che da anni monitora le popolazioni di forficula nei frutteti intorno a Imola (Bo), una delle aree vocate alla produzione di drupacee.

 

Forficula auricularia: strategie di controllo

 

Biologia della forficula, tra teoria e pratica

La forficula è un dermattero onnivoro che predilige ambienti freschi e umidi, rifugiandosi durante il giorno sotto cortecce, pietre o in microfessure del terreno e uscendo di notte per nutrirsi. In letteratura, Forficula auricularia è descritta come una specie che compie una sola generazione all'anno e sverna come adulto, al riparo nel terreno. La deposizione delle uova avviene a fine inverno, mentre lo sviluppo delle neanidi in primavera.

 

Tuttavia, come ci spiega Fabio Franceschelli, le osservazioni pluriennali in campo condotte da Astra Innovazione indicano un comportamento diverso. "Nei frutteti di pesco e albicocco stiamo osservando la presenza contemporanea di neanidi e adulti per un periodo più esteso, con nascite da fine ottobre a giugno, con la possibilità delle forme giovanili di superare l'inverno. Questo suggerisce la possibilità di molteplici cicli riproduttivi annuali".

 

Inoltre, a differenza di quanto riportato in letteratura, dove la luce viene indicata come fattore limitante per l'attività dell'insetto, in campo è emersa una maggiore sensibilità alle alte temperature, che portano gli adulti a rifugiarsi in luoghi freschi. In altre parole, se le temperature sono contenute e l'umidità elevata, la forbicina si muove liberamente in frutteto anche di giorno, pur rimanendo nascosta per evitare i predatori.

 

Danni precoci da forficula

Danni precoci da forficula

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Per comprendere meglio questi comportamenti, Astra Innovazione ha avviato un monitoraggio sistematico utilizzando rifugi artificiali in cartone ondulato posizionati ai piedi delle piante, con conteggi settimanali per quantificare le popolazioni. Inoltre, sono stati sistemati dei manicotti di rete intorno ai frutti in fase precoce di sviluppo per verificare la tipologia di danno apportato.

 

I danni sui frutti: dalle cicatrici ai marciumi

La forficula provoca danni ai frutti in due momenti. In fase precoce, tra la scamiciatura e l'indurimento del nocciolo, le neanidi si nutrono della buccia, creando piccole rosioni che guariscono con la formazione di cicatrici, talvolta profonde, che deprezzano il frutto. Un danno riscontrato grazie a prove realizzate con l'utilizzo dei manicotti e che un tempo si riteneva essere causato dalle limacce.

 

In fase di pre raccolta, quando il frutto ha raggiunto dimensioni quasi definitive e la buccia è sottile e la polpa più zuccherina, gli adulti si nutrono provocando rosure più o meno estese che non solo rendono il frutto invendibile, ma avviano infezioni fungine (Monilia spp., Botrytis spp.) che possono estendersi anche al resto della produzione. Questi danni indiretti possono portare a cali produttivi significativi e a un incremento delle operazioni di selezione in magazzino, con ulteriore perdita economica per le aziende.

 

"Il danno diretto è solo una parte del problema", sottolinea Franceschelli. "Il vero rischio è lo sviluppo di marciumi che rendono invendibili intere partite, con ripercussioni gravi sulla redditività".

 

Le rosure della forficula possono aprire la strada ad infezioni fungine

Le rosure della forficula possono aprire la strada ad infezioni fungine

(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)

 

Le strategie di controllo: colla e insetticidi

Gestire la forbicina in frutteto non è semplice, sia per le abitudini serali-notturne dell'insetto, sia per la difficoltà di colpire neanidi e adulti quando sono nascosti nei rifugi. Tra le strategie più utilizzate, l'impiego della colla entomologica sui tronchi si è dimostrato utile per limitare la risalita degli insetti verso la chioma. Tuttavia, questa tecnica richiede un investimento in ore-uomo elevato e un'attenta gestione delle infestanti per eliminare vie di risalita alternative per gli insetti.

 

Per il controllo chimico sono disponibili alcuni insetticidi che possono essere impiegati all'interno di una strategia integrata, preferendo trattamenti mirati nelle ore serali, quando gli adulti sono più attivi. Come ci spiega Franceschelli, due sostanze attive che hanno dimostrato una buona efficacia sono spinosad e lambda-cialotrina.

 

Dalla sperimentazione è emerso che, diversamente dalle conoscenze pregresse sull'attività dell'insetto, i trattamenti sono ugualmente efficaci sia nelle prime ore serali che durante la notte, aspetto importante per la sicurezza degli operatori, che possono quindi operare al tramonto, quando c'è ancora visibilità in campo.

 

Prova efficacia su nettarino contro Forficula auricularia

Prova efficacia su nettarino contro Forficula auricularia

(Fonte foto: Nufarm Italia)

 

"Simpell® è un insetticida ad ampio spettro a base di spinosad, una sostanza attiva di origine naturale ammessa anche in agricoltura biologica", racconta Roberto Balestrazzi, responsabile Marketing e Sviluppo di Nufarm Italia. "Il prodotto ha una formulazione concentrata a 480 grammi/litro ed è dotato di un ampio spettro di azione, sia contro forficula, che contro altri insetti dannosi in frutteto. Può essere utilizzato fino a tre volte l'anno, distanziando i trattamenti di sette-dieci giorni".

 

L'altro insetticida che Nufarm consiglia per il controllo di F. auricularia è Kaimo® Sorbie, a base di lambda-cialotrina al 5%. "Il prodotto ha una formulazione brevettata che fornisce un'azione rapida e un elevato potere abbattente", sottolinea Balestrazzi. "L'altro aspetto interessante è la bassa residualità e tempi di carenza contenuti, pari a soli sette giorni".

 

Entrambi gli insetticidi di Nufarm, distribuiti in Italia da Sumitomo Chemical, sono autorizzati su pesco, nettarine e albicocco contro forficula.

 

Le prove condotte con i centri di saggio Astra Innovazione e G.Z. hanno rilevato come i danni causati da forficula possano essere consistenti, con il 16-18% dei frutti danneggiati sul testimone non trattato. Mentre nelle parcelle trattate con Simpell® e Kaimo® Sorbie l'efficacia di protezione è stata elevata, tra l'80 e il 90%, ma anche superiore in certe condizioni.

 

Prova efficacia su albicocco contro Forficula auricularia

Prova efficacia su albicocco contro Forficula auricularia

(Fonte foto: Nufarm Italia)

 

"Nelle aziende convenzionali, che adottano la difesa integrata, noi consigliamo di alternare i prodotti, iniziando prima con Simpell® e successivamente con Kaimo® Sorbie per avere un controllo ottimale della forficula", conclude Roberto Balestrazzi. "Entrambi i prodotti hanno un ottimo potere abbattente e sono in grado di controllare anche altri insetti, come ad esempio i tripidi, i lepidotteri e le cicaline".

 

Nelle aziende biologiche invece, avendo meno strumenti a disposizione, si può trattare con Simpell®, autorizzato in biologico, sfruttando i tre trattamenti previsti da etichetta e la carenza di soli sette giorni.

 

Prova efficacia su pesco contro Forficula auricularia

Prova efficacia su pesco contro Forficula auricularia

(Fonte foto: Nufarm Italia)

 

Come per ogni buona strategia di gestione integrata degli insetti dannosi, l'importante è effettuare un monitoraggio attento in frutteto, intervenendo quando si riscontra la presenza della forficula sulla chioma o nelle trappole. Se si abbassa la guardia, infatti, il rischio di subìre danni è elevato, anche in momenti apparentemente non critici come le fasi iniziali di sviluppo dei frutti.

 

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