volume unico - pag. 149-154
Autori: B. Casarini, P. Rossini
Gli AA. hanno voluto controllare, nel 1960, l'efficacia antiticchiolatura di alcuni preparati anticrittogamici di cui si andava profilando una larga introduzione nell'ambiente frutticolo emiliano. Son stati più precisamente messi a confronto: 1)Glyfosan (34% di Gliodina) impiegato allo 0,15%; 2) Fuclasin ultra (90% di ziram, altamente micronizzato) impiegato allo 0,15%; 3)Tiezene (65% di Zineb) impiegato allo 0,20%, 4)Ditiozin F2 (26% di Zineb + 24% di Cu) allo 0,25%; 5) Ditiozin F2 allo 0,25% nei primi 4 trattamenti e Fuclasin ultra allo 0,15% dopo l'allegagione; 6) Veravit (ossicloruro tetramico al 40% di Cu) allo 0,25%.
L'esperienza è stata eseguita in due pometi, rispettivamente di var. "Delicius" e di var. "Abbondanza".
Nel primo pometo, dove si è tenuto conto solamente dell'infezione fogliare, una protezione assai scarsa è stata esplicata dal Glyosan, seguito in ordine di attività protettiva crescente, dal Fuclasin (anche esso insufficiente alla dose impiegata), dal "Tiezene" dal "Ditiozin F2", dal "Ditiozin F2" seguito dal "Fuclasin" e infine, con differenza notevole dal "Veravit".
Nel secondo pometo si è tenuto conto della intensità raggiunta dalla malattia sia sulle foglie che sui frutti. Contro l'infezione fogliare, i diversi preparati anticrittogamici hanno assicurato livelli di protezione analoghi a quelli riscontrati nell'altro frutteto. Nei riguardi dell'attacco ai frutti, invece, detti prodotti si sono comportati diversamente nel senso che - fatta eccezione per il Glyosan, che ha esplicato anche in questo caso un'efficacia del tutto insufficiente - la protezione esercitata da essi tende ad eguagliarsi.
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