Capitolo “Diserbanti” - volume unico - pag. 661-672
Autori: P. Mori, C. Poma-Treccani
La butteratura amara delle mele è una grave fisiopatia osservata già da oltre 150 anni in Germania e successivamente in tutti i principali Paesi pomicoli del mondo compresa l'Italia ove, riscontrataper primo da Petri nel 1931, da circa un decennio sta arrecando danni sempre crescenti (almeno nel Veneto). L'alterazione si manifesta prevalentemente verso la parte calicina dei frutti con aree suberose, tondeggianti, spesso amare, di color marrone, isolate o confluenti del diametro di 3-5 mm., situate nei primi due cm. della polpa od affioranti sulla superficie dell'epidermide.
Sempre nel Veneto le varietà pi๠colpite sono nell'ordine: Stark e Starking Delicious, King David, Stayman Winesap e sue mutazioni (Stayman Red e Turley) nonchè Golden Delicious; più raramente Democrat e Morgenduft.
Quali le cause dell'alterazione? Fondamentalmente vengono attribuite a tutte quelle pratiche che incrementano il vigore vegetativo delle piante e soprattutto agli squilibrati apporti idrici ed alle eccessive e ritardate concimazioni, specie azotate e potassiche, le quali determinerebbero scompensi nell'assorbimento del calcio, che si trova in effetti sempre scarso nei frutti butterati.
Dopo aver passato in rassegna la pi๠recente bibliografia esistente nel mondo sull'argomento e preso atto dei rimedi suggeriti nei vari Paesi, gli AA. riferiscono i risultati di prove di concimazioni fogliari con sali di calcio eseguite nel Veneto nel 1967. Queste sono state eseguite con trattamenti quindicinali di nitrato di calcio all'1% ripetuti per quattro volte a partire dall'8 di giugno. I risultati conseguiti sono stati i seguenti:
a) quattro trattamenti di nitrato di calcio all'1% irrorato sulla chioma diminuiscono significativamente la butteratura amara;
b) gli stessi trattamenti riducono altresì significativamente l'incidenza dei marciumi dei frutti durante la conservazione.
e) il lavaggio post-raccolta dei frutti con un prodotto "antiriscaldo" a base di etossichinina, in aggiunta al nitrato di calcio irrorato in soluzione sulle piante, diminuisce ulteriormente (significativo solo al 5%), il marciume dei frutti in conservazione.
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