Giornate Fitopatologiche 1975

Considerazioni sull'impiego di alcuni geoinsetticidi sistemici in bieticoltura nel 1975

Capitolo “Insetticidi” - volume unico - pag. 329-334

Autori: G.C. Bongiovanni

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Nel corso del 1975, caratterizzato da condizioni meteorologiche anomale, è avvenuto il primo largo impiego di geoinsetticidi sistemici localizzati con il seme: il phorate su circa ettari 60.000 alla ose media di kg. 8/ha e il carbofuran su circa ettari 50.000 alla dose media di kg. 10/ha. Le osservazioni fatte nei comprensori bieticoli settentrionali, e i risultati di tre applicazioni sperimentali, hanno messo in evidenza arresti vegetativi e disseccamenti apicali delle foglie cotiledonari, a causa della fitotossicità  dei prodotti. Quella del carbofuran è stata pi๠transitoria ed ha avuto conseguenze molto pi๠modeste di quella espressa dal phorate. Infatti l'impiego di dosi crescenti di quest'ultimo (g. 500-700-1.000/ha ad esempio) hanno dato luogo a danni di progressiva intensità , mentre il raddoppio della dose consigliata di carbofuran è stata sopportata senza evidenti inconvenienti sulla produzione. Le manifestazioni erano spesso aggravate dalla precedente applicazione del diserbo chimico e da una natura del terreno con una certa quota di componenti sabbiose. Con accentuata presenza di sostanza organica è stata osservata una attenuazione della fitotossicità  del prodotto fosforato.
L'efficacia dei due principi attivi è apparsa assai soddisfacente su Chaetocnema tibialis Ill., ma sono auspicabili conferme dell'azione su altri fitofagi che possono danneggiare la coltura nel primo periodo di vegetazione.
A causa della prevista riformulazione del phorate e di quanto osservato in questo primo anno di impiego dei prodotti, nel 1976 sarà  necessario controllare il comportamento di dosi ridotte dei due geoinsetticidi (g. 500-600/ha di phorate e g. 350-400/ha di carbofuran) in funzione delle esigenze di difesa della pianta nella bieticoltura italiana.

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