Capitolo “Difesa da insetti, acari, nematodi, molluschi” - volume primo - pag. 317-326
Autori: F. Atzori, Francesco Foddi, G. Murgia, M. Nannini, R. Pisci, F. Sanna
Negli ultimi decenni l’impiego di miridi predatori per la difesa delle colture di pomodoro in ambiente protetto ha trovato vasta applicazione in alcuni paesi europei. Sono tuttavia segnalate situazioni nelle quali l’insediamento nelle colture di questi entomofagi e la loro moltiplicazione avvengono con difficoltà, e in sensibile ritardo rispetto ai fitofagi bersaglio. Ciò si verifica di frequente nelle serre di pomodoro della Sardegna meridionale, in seguito ai lanci inoculativi del Miride Macrolophus pygmaeus. La possibilità di accelerare l’accrescimento numerico del predatore attraverso la somministrazione periodica di uova di Ephestia kuehniella, utilizzate per l’allevamento massale del Miride, è stata valutata nel corso di esperienze di laboratorio, semi-campo e campo. In ambiente confinato (test di laboratorio e semi-campo), la disponibilità della preda di sostituzione ha sensibilmente migliorato la fertilità e la sopravvivenza dell’entomofago. Nelle prove di campo, la distribuzione delle uova ha determinato significativi aumenti della progenie di M. pygmaeus solo quando il Miride è stato isolato nei punti di somministrazione delle prede, coprendo le piante con tessuto non tessuto. Parole chiave: controllo biologico, Ephestia kuehniella, Miridi predatori
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