Fungo eumicete, sottodivisione basidiomiceti, quasi totalmente debellato negli areali italiani.
L'infezione viene contratta dalla plantula già nelle fasi successive alla germinazione del seme, avviene attraverso le clamidospore localizzate all'esterno della cariosside, per lo più tra il ciuffetto di peli opposto al polo germinativo, o presenti nel terreno, dove restano quiescenti per diversi anni. Il micelio della crittogama penetra nella pianta attraverso il coleoptile, si diffonde negli spazi fra le cellule e segue con andamento sistemico l'accrescimento della del vegetale. Raggiunta la spiga, si stabilisce nell'ovario, per poi diffondersi e congiungersi abbondantemente, dando origine ad un ammasso miceliare che progressivamente sostituisce il contenuto delle cariossidi. Giunte a maturità all'interno della falsa cariosside, le clamidospore vengono liberate durante le operazioni di trebbiatura, andando così a infettare cariossidi sane e il terreno. L'attività delle clamidospore è agevolata da tenori di umidità alti e da temperature superiori ai 10°C. L'infezione è invece facilitata dalla lenta germinazione del seme; la pianta non è più recettiva nei confronti della crittogama dopo l'emissione della terza foglia. Una volta contratta l'infezione, il decorso della malattia non è più influenzata dalle condizioni climatiche.
I sintomi dell'infezione si palesano solo alla spigatura, con le spighe che si presentano di dimensioni anormali, più lunghe o corte rispetto a quelle sane. Nel primo caso le spighette fertili sono molto distanziate fra loro, nel secondo si arriva all'aborto di parte dei fiori. Dopo la fioritura le cariossidi colpite da carie (dette false cariossidi) virano ad una colorazione verde-bluastra ed assumono forma conica, per poi divenire rotondeggianti e di colore bruno. A maturazione completa le false cariossidi sono costituite da un involucro membranoso contenente una polvere nerastro, untuosa, dall'intenso odore di pesce avariato (effetto della presenza di trimetillamina, sostanza tossica che rende non commestibile le farine). Le piante infette si riconoscono anche dai culmi talune volte leggermente più corti, dai nodi fragili e un numero minore di foglie, spesso clorotiche. Le spighe infette mostrano glume divaricate ed assumono un portamento eretto, non piegandosi al peso delle cariossidi.
Utilizzare seme sano e conciato.
indipendentemente dalla coltura
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