H. turcicum appare sporadicamente nella maggioranza delle aree maidicole mondiali a clima umido. L'insorgere della malattia è favorito da temperature miti (18-27°C) e da abbondanti rugiade nel corso del periodo vegetativo. Se l'infezione si diffonde prima della fioritura femminile, possono verificarsi perdite di prodotto anche del 50%. Infezioni di modesta entità o ritardate fino a sei settimane rispetto alla fioritura femminile provocano perdite molto contenute. Il fungo attacca anche il sorgo, il sorgo sudanese, la sorghetta, il paspalo e il teosinte. Le specie riscontrabili sul sorgo pare non infettino il mais, ma alcuni ceppi isolati che infestano il mais possono attaccare il sorgo sudanese.
Il fungo sverna come micelio e conidi nelle foglie, nelle brattee e in altri organi della pianta che siano infetti. Le cellule dei conidi possono trasformarsi in clamidospore. i conidi possono essere trasportati dal vento anche a grandi distanze, cadendo poi su altre piante di mais e dando inizio a nuove infezioni. La diffusione secondaria avviene all'interno degli appezzamenti e tra i campi limitrofi per mezzo dei conidi presenti in abbondanza sulle foglie malate.
L'infezione di H. turcicum crea macchie allungate, ellittiche, di colore verde-grigiastro o bruno, dai 2,5 ai 15 cm di lunghezza, che si manifestano dapprima sulle foglie più basse. La morfologia delle macchie varia se viene utilizzato il gene HT2: tale gene induce la formazione di una macchia lunga, stretta, clorotica che può estendersi, su alcuni genotipi di mais, per l'intera lunghezza delle foglie. I sintomi possono essere facilmente confusi con quelli causati da Erwinia stewartii. Progressivamente la malattia colpisce le foglie sovrastanti. Infezioni gravi provocano la morte prematura delle piante, che assumono una colorazione grigiastra del tutto assimilabile a danni da gelo o siccità. In condizioni atmosferiche umide, le macchie fogliari si ricoprono di una grande quantità di spore grigiastro-nere, con zonature concentriche. Le spighe, normalmente, non sono infettate, anche se possono essere ritrovate macchie sulle brattee esterne.
Impiegare varietà e ibridi resistenti. Evitare il ristoppio.
indipendentemente dalla coltura
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