M. laxa attacca prevalentemente i fiori e compie il suo intero ciclo annuale in forma agamica. Le fruttificazioni conidiche del patogeno sono costituite da conidiofori semplici o ramosi, che portano catene di conidi ialini, unicellulari, limoniformi, della dimensione di 11 x 15 micron (valori variabili in ragione dell'epoca di formazione). Tali fruttificazioni sono molto simili a quelle di M. fructigena, dalle quali si distinguono appena per le minori dimensioni e per la minore lunghezza dei conidi.
M. laxa supera l'inverno come micelio nei frutti mummificati e, in misura minore, nei cancri dei rami (nelle zone a clima particolarmente mite, sverna anche sotto forma di conidi).
La presenza di lesioni biotiche (da insetti, da altre crittogame, ecc.) o abiotiche (grandine, lavorazioni meccaniche, ecc.) facilitano l'inoculo del patogeno. Andamenti climatici caldo-umidi favoriscono l'insorgenza della malattia.
M. laxa può differenziarsi a temperature relativamente basse (minimo 8°C con valore ottimale a 18-20°C), formando ingenti masse di inoculo all'epoca della fioritura delle piante ospiti (sembra essere questo il motivo per il quale colpisce prevalentemente i fiori). L'infezione dei fiori è agevolata dalle condizioni di umidità ritrovabili a livello della sede fiorale, dall'asenza di cuticola su stimmi e antere e dalla presenza dei fluidi stimmatici e del nettare.
M. laxa attacca prevalentemente i fiori in piena antesi, cagionandone un veloce avvizzimento degli elementi del gineceo con conseguente rapido imbrunimento e disseccamento dei verticilli esterni. L'infezione, dai fiori, può trasmettersi ai rami. Su questi ultimi l'infezione si manifesta con tacche necrotiche depresse, allungate nel senso dell'organo, circoscritte o evolventisi in lesioni cancriformi. Cingendo completamente il rametto infetto, l'intera parte distale dissecca. Questo decorso è talmente rapido che le foglie dei rami colpiti non riescono a distaccarsi in tempo, andando così ad originare le formazioni cosiddette 'a bandiera'.
All'impianto scegliere appropriati sesti, tenendo conto della vigoria di ogni singolo portinnesto e di ogni singola varietà. Calibrare adeguatamente gli apporti di azoto e gli interventi irrigui in modo da evitare un'eccessivo rigoglio vegetativo. Curare il drenaggio. Le potature verdi migliorano l'arieggiamento della pianta creando condizioni meno favorevoli allo sviluppo del patogeno.
indipendentemente dalla coltura
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