Pentatomide con adulto di colore giallastro, caratterizzato da una macchia dorsale, cuneiforme, di colore bruno, non uniforme e divisa a metà, che dalla sommità del capo giunge fino al bordo del protorace. Lo scudo è di forma triangolare e lascia scoperte le emielitre (astucci che proteggono le ali). Anche sullo scudo è presente una macchia nera a forma di cuneo, divisa a metà, che dalla base dello stesso sfuma verso la parte distale. Può raggiungere la lunghezza di 9-12 mm. A. rostrata trova diffusione in gran parte dell'Europa (eccettuati i territori dell'estremo nord), nell'Asia occidentale e nel nord Africa. In Italia è ritrovabile in tutte le regioni con maggiore diffusione in Sicilia e negli areali della Pianura Padana. Vive abitualmente su graminacee spontanee e sui cereali, ma può compiere la sua attività trofica anche a spese di alcune ortive (patata, pomodoro, peperone e fagiolo), vite e gelso.
A. rostrata supera l'inverno con adulti in diapausa (arresto spontaneo dello sviluppo atto a consentire il superamento di condizioni ambientali avverse) riuniti, anche in masse di grandi dimensioni, fra i cespi di graminacee spontanee o alla base di essenze erbacee e cespugliose, oppure sotto diversi ed occasionali rifugi nella superficie del suolo (sassi, pietre, rocce, ecc). In aprile gli adulti migrano nelle coltivazioni di cereali, coprendo anche grandi distanze in volo per raggiungere le piante ospiti. All'inizio di maggio si consumano gli accoppiamenti a cui segue l'ovideposizione sulla pagina inferiore delle foglie. Le neanidi compaiono nell'arco di circa 15 giorni; gli adulti, verso la metà di giugno, iniziano la loro attività trofica e poco dopo cercano riparo per ricomparire nella primavera successiva.
Gli attacchi a carico dei cereali interessano foglie, culmi, spighe, spighette e cariossidi; sulle orticole riguardano bacche e baccelli; sulla vite possono si possono trovare punture di nutrizione sui tralci erbacei. Le punture di nutrizione e l'azione enzimatica della saliva del pentatomide causano la comparsa di diverse alterazioni. Le giovani foglie dei cereali assumono una forma a uncino e sbiancano sopra al punto di suzione dell'insetto. Il culmo viene affetta da strozzature e necrosi dei tessuti che portano alla morte della parte sovrastante o all'aborto della spiga. Le punture al rachide delle spighe determinano l'aborto delle spighette sovrastanti, mentre quelle subite dalle spighette interessano anche le cariossidi che, striminzendo, perdono potere germinativo pregiudicando un notevole abbassamento del peso specifico. Le farine risultano quindi di pessima qualità, inadatte alla panificazione. Sugli ortaggi le punture dell'insetto provocano disseccamenti degli apici vegetativi, decolorazioni e maturazioni irregolari delle bacche. A livello dei baccelli si può determinare il raggrinzimento dei semi. I tralci erbacei della vite attaccati da A. rostrata finiscono per disseccare.
indipendentemente dalla coltura
1975 - Insetticidi - volume unico
A causa di una grave infestazione di pentatomidi del grano rappresentati principalmente da Aelia rostrata è stato necessario ricorrere alla lotta chimica. Sono stati sperimentati sia in pieno campo ce in laboratorio, con tre ripetizioni, i ...
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