Coleottero appartenente alla famiglia dei Curculionidi. Specie polifaga in quanto oltre all’ospite primario (barbabietola) svolge la sua attività trofica anche sulle Chenoponodiacee, sia spontanee che coltivate, tipicamente nelle regioni calde, se non addirittura steppiche.
Presenta un rostro boccale arcuato ed allungato; l’adulto, lungo circa 15 mm ha una colorazione grigiastra-ocracea dovuta alle squame che ricoprono parte del corpo (elitre e torace in particolare).
Le larve sono apode di colore biancastro con capo ocraceo-brunastro.
Come ricovero invernale predilige tipiche buche scavate nel suolo dalle quali, nel periodo primaverile (fine aprile-inizio maggio), fuoriesce per colonizzare i campi di bietola ove inizia l’attività trofica, determinando i tipici danni. L’accoppiamento e la successiva ovodeposizione avvengono in modo scalare, alla base delle piante ospiti. Trascorsi 8-10 giorni dalla deposizione si ha la fuoriuscita delle larve che migrano verso la rizosfera, aggredendo il fittone della barbabietola; visto il periodo di deposizione scalare si ha la presenza di larve di diversa età.
Trascorso un periodo variabile di 40-45 giorni, le larve fuoriescono dal fittone, costruiscono il ricovero nel terreno, si impupano e mutano in adulti, riprendendo la primavera successiva un nuovo ciclo.
Sono provocati sia dagli stadi adulti che larvali.
Le larve causano le tipiche erosioni al fittone, dapprima superficiali, poi sempre più profonde ed interne cagionando un calo del contenuto in zuccheri e in peso. Il fittone colpito, inoltre, può essere colonizzato da marciumi che possono provocare anche la perdita completa del prodotto.
Gli adulti invece si nutrono delle foglie causando anche delle fallanze, se le piante sono ancora giovani.
Analizzando il ciclo biologico dell’insetto, la lotta principalmente è basata sull’impiego di prodotti chimici. Tuttavia tecniche alternative e di supporto a quella chimica si basano su rotazioni colturali di almeno 4-5 anni, al fine di ridurre il potenziale infestante.
La lotta chimica è finalizzata al controllo degli adulti; la scelta del momento in cui effettuare i trattamenti è guidata da attente valutazioni, mediante accurati e frequenti monitoraggi. I campionamenti possono essere effettuati con vasi trappola (almeno 2-3 serie di 5 vasetti) posti, dagli inizi di aprile a fine giugno, ad alcuni metri dai bordi degli appezzamenti ed interrati con l’apertura superiore a livello del terreno.
Generalmente vengono eseguiti 1-2 trattamenti, posizionando il primo alla comparsa degli adulti facendo seguire il secondo a distanza di 10-15 giorni. Tra i nemici naturali si ricordano due Ditteri Tachinidi: Rondania cucullata e Zeuxia cinerea, importanti parassitoidi sia di adulti che di larve.
indipendentemente dalla coltura
1992 - Fitofagi e fitomizi - volume primo
Il Cleono (Temnorrhinus mendicus) è ricomparso con infestazioni preoccupanti in alcune province della regione Emilia-Romagna (Ravenna, Ferrara e Bologna), tanto da rendere problematica, per non pocheaziende, la possibilità di ...
1973 - Insetticidi e lotta integrata - volume unico
Sulla base di dati sperimentali decennali riguardanti il ritmo di comparsa in primavera del Temnorrhinus mendicus Gyll. dai quartieri di svernamento, l'A. propone un programma razionale di lotta contro l'insetto e passa in rassegna gli ...
1971 - Insetticidi - volume unico
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