Parassita polifago che può attaccare tutte le specie frutticole e viticole. Di origine sud-est asiatica è giunto in Nordamerica alcuni anni fa, diffondendosi rapidamente e cagionando danni considerevoli alle coltivazioni. Nel continente europeo è stato segnalato per la prima volta nel 2009 in Trentino e in Spagna. In Alto Adige è stato segnalato nel 2010.
Adulti di 2-3 mm di lunghezza, con occhi rossi e un disegno corporeo giallo-marroncino. Le femmine assomigliano ampiamente alle drosofile comunemente presente negli areali italiani; gli esemplari di sesso maschile sono facilmente riconoscibili, in quanto presentano una macchia scura sulle ali.
L’impupamento puó verificarsi all'interno dei frutti o nel terreno. Entro 8-14 giorni D. suzukii completa una generazione; col verificarsi di condizioni climatiche favorevoli possono presentarsi oltre 10 generazioni all’anno. Lo svernamento avviene come mosca adulta in luoghi riparati. Il parassita predilige climi temperati, ma i moscerini possono essere attivi già con temperature superiori ai 10 °C.
Le femmine di D. suzukii penetrano con il loro grande ovodepositore dentato la buccia dei frutti in maturazione deponendovi le uova. Sui frutti attaccati si possono individuare punture e chiazze infossate. Successivamente si sviluppano marcescenze fungine o batteriche. Le perdite di produzione possono arrivare fino all’80% e oltre, fino alla distruzione totale del raccolto. La propagazione dell'insetto su grandi distanze avviene attraverso la frutta già infestata. Pochi esemplari sono sufficienti, entro pochissimo tempo e con condizioni climatiche favorevoli, a generare popolazioni di elevata densità.
Asportare i frutti contaminati e procedere alla loro distruzione.
indipendentemente dalla coltura
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