Cidia o tignola orientale Grapholita molesta, Cydia molesta

Classificazione: Insetti > Lepidotteri

Questo lepidottero tortricide è estremamente pericoloso sul pesco, suo ospite d’elezione, ma attacca anche le altre drupacee (susino, albicocco, mandorlo e ciliegio), le pomacee (melo e pero) e il lauro ceraso. Gli adulti presentano le ali anteriori bruno nerastre con macchiette virgoliformi e puntini più chiari. L’apertura alare è di 12-15 mm.

La larva, lunga 12-14 cm a maturità, si presenta di colore giallo-rosato o rossastro con il capo scuro; l’addome presenta in ogni segmento 4 verruche pilifere. L’uovo è di forma lenticolare e inizialmente di colore bianco opalescente per poi sviluppare un anello rossastro in prossimità della schiusura. 

Biologia

Lo svernamento avviene come larva matura situata in svariati tipi di ripari (nei magazzini, sulle cassette della frutta, nel terreno alla base delle piante, sotto le desquamazioni della corteccia, ecc.). A fine dell’inverno si incrisalida per dare gli adulti in primavera (primo volo), già da fine marzo-inizio aprile. Gli accoppiamenti avvengono solo con temperature crepuscolari superiori a 16 °C e dopo 1-2 giorni iniziano le ovodeposizioni. Le uova vengono deposte in genere sulla pagina inferiore della penultima foglia o su quelle vicino ai frutti, sulle nettarine la deposizione avviene anche sui frutti per la mancanza di tomentosità su di essi. Le larve nascono dopo 7-14 giorni ed iniziano quasi immediatamente la loro attività alimentare penetrando in un germoglio, poi, dopo la prima muta, penetrano in un secondo. Arrivata alla quinta età la larva attacca un altro germoglio per raggiungere la maturità. La larva si sviluppa in 12-15 giorni, si incrisalida (sulla pianta o al suolo) e gli adulti compaiono dopo 1-2 settimane; il secondo sfarfallamento (secondo volo) avviene in giugno. Si avvia una seconda generazione di larve i cui adulti compaiono (terzo volo) a inizio luglio; da questi parte la terza generazione larvale che è la più pericolosa. Da metà luglio a ottobre vi è un costante volo degli adulti, in questo periodo si svolge la quarta generazione larvale ed eventualmente anche una quinta. Da metà agosto a inizio  settembre le infestazioni si spostano su pero e melo, in quanto gran parte delle pesche sono già state raccolte, causando spesso danni ingenti. 

Danni causati

Le larve attaccano i germogli e i frutti, dove causano i danni maggiori. Le larve attaccano i germogli erbacei, quando non sono iniziati i processi di lignificazione, e gli attacchi avvengono in primavera o all’inizio dell’ autunno. Le larve penetrano nella parte apicale del germoglio partendo dalla nervatura principale della foglia, o dalla sua ascella, e iniziano a scavare una galleria discendente lunga 2-7 cm. I germogli attaccati avvizziscono nella parte terminale e nelle drupacee vi è anche  l’emissione di gomma in cui la larva può rimanervi invischiata. Dopo la raccolta, con l’avanzare della lignificazione dei germogli, le larve passano da un germoglio all’altro accecandone l’apice e arrivando a colpirne fino a 5-6, nei casi più gravi possono essere colpiti tutti i germogli della pianta. I danni maggiori sono quelli sui frutti, le larve penetrano nei punti in cui il frutto è a contatto con altri organi o dalla cavità peduncolare. Sul pesco gli attacchi possono avvenire in momenti diversi a seconda di diversi fattori, tra cui lo stato di sviluppo del frutto; questi avvengono allo stato di frutto noce e quando sono a circa 3/4 del loro sviluppo, invece quando inizia la fase di indurimento del nocciolo le larve lasciano i frutti per spostarsi sui germogli. Gli attacchi sui frutti sono resi visibili dalla fuoriuscita di gomma e rosura dal foro della galleria larvale. Gli attacchi maggiori si verificano nel periodo di luglio-agosto. Anche i frutti di melo e pero possono essere attaccati, specialmente da metà agosto in poi quando la maggior parte delle pesche è stata raccolta e i germogli sono in lignificazione, ciò porta le femmine ovideponenti a spostarsi dai pescheti agli impianti di mele e pere. Gli attacchi su melo e pero possono essere estremamente gravi, interessando gran parte della produzione. Gli attacchi larvali iniziali che si verificano dopo alla raccolta vengono bloccati dalla refrigerazione dei frutti, ma le ferite che si formano diventano una via di penetrazione per i patogeni fungini e il successivo sviluppo di marciumi. 

Interventi agronomici

Risultano utili gli interventi di soppressione dei getti minati (infestati), lavorazioni al terreno a fine inverno per distruggere le larve svernanti e la pulizia delle cassette e dei magazzini, dove possono essere presenti larve svernanti. Molto efficace è la confusione sessuale. 

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