Questo lepidottero infesta principalmente le foglie del melo, ma può attaccare anche pero, nespolo, cotogno, susino e latifoglie forestali. L’adulto ha il capo e il primo tratto del torace avvolti da squame argentee mentre l’addome è bruno. Le ali, dall’apertura di 6-8 mm, vedono quelle anteriori di colore argenteo, frangiate, con una macchia giallo dorata contornata di bruno. Le ali posteriori sono lanceolate, color nocciola e leggermente frangiate nel margine posteriore.
La larva è giallo-grigiastra con il capo e le zampe più scure; a maturità misura 4 mm. L’uovo è di forma ovale, dal colore latteo e con un diametro massimo di 0,3 mm.
L’insetto sverna come crisalide in un bozzoletto situato nelle screpolature della corteccia o nella biforcazione di grosse branche. Gli adulti compaiono da metà aprile e lo sfarfallamento continua per un mese. Poco prima di metà maggio compaiono le prime larve, in genere dopo circa 15 giorni dalla deposizione delle uova, che penetrano nella foglia posizionandosi sotto l’epidermide superiore e inizia a scavare la sua mina. La larva si sviluppa in un mese e si incrisalida fuori dalla foglia. Gli adulti (secondo volo) compaiono da metà giugno ai primi di luglio. Si avvia una seconda generazione di larve i cui adulti compaiono ed effettuano il volo (terzo volo) tra fine luglio e la prima decade di agosto; questi avviano una terza generazione di larve che maturano verso fine agosto. Gli adulti del quarto volo compaiono da fine agosto a metà settembre generando una quarta generazione di larve che trascorreranno l’inverno come crisalidi.
La larva scava una mina fogliare elicoidale (eliconomio), con diametro di 1-2 cm, visibile sulla pagina superiore della foglia. L’epidermide superiore in corrispondenza della mina dissecca. Su una foglia ci possono essere diverse mine e nel caso di forte infestazione la foglia ingiallisce e cade. Le defogliazioni più gravi si hanno a fine estate sulla parte superiore della chioma; l’effetto negativo della defogliazione è sull’accrescimento dei frutti e sulla maturazione delle gemme, quindi con effetti negativi sulla produzione dell’anno successivo. Inoltre, sui frutti vi può essere la presenza nella cavità calicina e peduncolare di bozzoletti, in tale situazione i frutti subiscono un forte deprezzamento e non è possibile l’esportazione (i servizi fitosanitari respingono le partite infestate).
indipendentemente dalla coltura
1998 - Fitofagi e fitomizi - volume unico
Gli Autori riportano i risultati ottenuti in diverse prove sperimentali con acetamiprid®, nuovo insetticida sistemico a largo spettro di azione della Società Nippon Soda, appartenente al gruppo di cloronicotinili (neonicotinoidi). ...
1990 - Insetticidi Acaricidi - volume primo
Il nuovo insetticida della classe delle benzoiluree, GR 572, 1-[3-cloro-4-(1,1,2-trifluoro-2-trifluorometossietossi)fenil]-3-(2,6-di-fluorobenzoil)urea è caratterizzato da un ampio spettro d'azione, omprendente specie di rilevante ...
1990 - Lotta contro i fitofagi - volume primo
Si riportano ulteriori dati ottenuti con lambda-cialotrina durante la sperimentazione condotta negli anni 1986, 1987, 1988 e 1989. Il principio attivo, oltre che su pero contro Psylla pyri L., èstato saggiato su melo contro Leucoptera ...
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