Psillide del Pero Cacopsylla pyricola

Classificazione: Insetti > Psille

Questa psilla infesta esclusivamente il pero e la si ritrova quasi solamente nelle zone collinari-montane dell’Italia settentrionale.

L’adulto ha una forma estiva e una invernale, la prima è arancio con delle macchie nere longitudinali sul torace e trasversali sull’addome, con dimensioni di 2,1-2,8; la forma invernale invece è di fondo rossastra con macchie nere molto allargate, con dimensioni di 3-4 mm. L’uovo ha forma ellittica ed è inizialmente bianco per poi diventare poi giallo intenso. 

Biologia

Gli adulti superano l’inverno riparati sui peri o su altre piante arboree. A fine inverno gli adulti si portano sui rami del pero e si accoppiano, le femmine depongono le uova subito dopo. All’epoca della fioritura nascono le neanidi che invadono le foglie e dopo poco meno di un mese compaiono gli adulti. Durante l’anno vi sono 3-5 generazioni con l’ultima che da gli adulti a metà settembre, questi sono destinati a svernare. 

Danni causati

La psilla provoca con le sue punture la deformazione delle foglie, queste poi disseccano. Altro danno è causato dall’abbondante produzione di melata che imbratta frutti e vegetazione, su questi si sviluppano fumaggini che deprezzano il valore dei frutti e riducono l’attività fotosintetica delle foglie, inoltre su queste si creano anche delle ustioni. La pericolosità di questo insetto è rappresentata dalla capacità di trasmettere i fitoplasmi responsabili del “deperimento del pero” o “pear decline”. 

Interventi agronomici

Effettuare potature che non favoriscano il lussureggiamento della vegetazione e evitare abbondanti concimazioni azotate e irrigazioni. Un intervento contro le neanidi nel periodo estivo può risultare il lavaggio con acqua, con l’eventuale aggiunta di bagnanti o saponi potassici, per dilavare la melata. 

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